30/10/2019 di Redazione

Da Crif un disaster recovery “as-a-Service” a misura di Pmi

L’azienda specializzata in soluzioni per il mondo bancario e finanziario propone un servizio di disaster recovery basato su iperconvergenza, software-defined networking, allineamento dei dati, qualità e quantità di banda.

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Da oltre trent’anni CRIF è tra i player più importanti a livello globale nei servizi e soluzioni per il mondo bancario e finanziario, per il quale gestisce grandi volumi di informazioni. Garantire un servizio business critical con elevati livelli di affidabilità e con rischi minimi di interruzioni di servizio non programmate rappresenta un prerequisito. Nell’ambito dei propri costanti investimenti in innovazione, CRIF Global Technologies - la divisione IT di CRIF - ha implementato internamente per tutte le società del gruppo un servizio di Disaster Recovery as-a-Service. “Le informazioni per il credito sono un’area critica per la gestione dei dati. Un’eventuale interruzione dei nostri servizi può produrre blocchi parziali o totali nell’erogazione del credito da parte delle banche e società finanziarie nostri clienti, per i quali rappresentiamo un fornitore critico”, spiega Carlo Romagnoli, senior director IT Infrastructure & Operations di CRIF.

 

Ben consapevole di questa responsabilità, CRIF ha sempre dedicato una grande attenzione alla continuità del servizio in tutte le sue forme e, in particolare, un’attenzione estrema alla gestione del dato. Strutturata per hub geograficamente dislocati nei vari continenti in cui l’azienda opera, la divisione CRIF Global Technologies ha realizzato un servizio interno di Disaster Recovery as-a-Service che mette a fattor comune e capitalizza competenze e investimenti importanti.

 

In qualsiasi settore, la perdita parziale o totale dei propri dati può compromettere seriamente l’operatività di un’azienda, generare una crisi fino a causare la perdita totale del fatturato o un danno reputazionale compromettendo la fiducia dei clienti. Non sono rari purtroppo i casi di società che, non avendo predisposto un sistema di Disaster Recovery, una volta colpite da eventi disastrosi non sono state in grado di ripartire. “Per una Pmi realizzare un servizio così complesso è difficile sia per le limitate disponibilità di budget sia per le necessarie competenze IT da internalizzare”, continua Romagnoli. “Tenendo conto di queste esigenze, CRIF ha deciso di offrire anche alle imprese la propria soluzione di Disaster Recovery as-a-Service, forte delle competenze tecnologiche e manageriali acquisite in questi anni e della solida infrastruttura realizzata”. 

 

 

Carlo Romagnoli, senior director IT Infrastructure & Operations di CRIF

 

La soluzione di Disaster Recovery as-a-Service sviluppata da CRIF si basa su un data center certificato Uptime Institute Tier IV di altissima affidabilità. Oltre al data center, CRIF mette a disposizione l’infrastruttura di base: network, firewall, bilanciatori, connettività, server e storage, mentre al cliente rimane la responsabilità dei test di funzionalità delle proprie applicazioni. La soluzione CRIF si basa su più elementi caratteristici: iperconvergenza, software-defined networking, avanzate tecnologie di allineamento dei dati, adeguate qualità e quantità di banda. Ciascun ambiente di Disaster Recovery è isolato per poter garantire la necessaria segregazione.

 

L’efficacia di un completo Disaster Recovery impone inoltre di avere un Disaster Recovery Plan. Per fronteggiare una situazione di crisi è opportuno infatti definire la governance e le procedure per attivare il Disaster Recovery. Le competenze manageriali e procedurali sono quanto mai imprescindibili.

 

Per maggiori informazioni potete visitare il sito www.crif.it o scrivere all’indirizzo infoglobaltechnologies@crif.com.

 

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