27/03/2017 di Redazione

Dati persi per colpa di Windows? Microsoft nega

Un tribunale di Chicago ha accolto l'esposto di tre utenti, intenzionati alla class action: sarebbero centinaia di migliaia, a detta degli avvocati, i casi di perdita di dati o danni hardware in seguito ad aggiornamenti del sistema operativo. Per la casa

Windows 10 si dichiara innocente, mentre ancora una volta alcune (vere o presunte) vittime di aggiornamenti non richiesti scagliano la loro ira in direzione di Microsoft. I rappresentanti legali di tre non specificati utenti Windows si sono rivolti a un tribunale di Chicago per segnalare problemi di “perdita di dati e danni hardware, conseguenti a procedure di update da Windows 7 e 8.1 alla versione 10. Aggiornamenti che si sarebbero installati in automatico e forzatamente, senza alcun atto volontario da parte dei possessori dei Pc.

A detta degli avvocati, qualcosa di simile sarebbe accaduto a centinaia di migliaia di persone, oltre alle tre da cui è partito l'esposto, dato che gli aggiornamenti “spesso si installano senza che l'utente compia alcuna azione”. L'intenzione è ora quella di allargare l'intervento con una vera e propria class action. E c'è di più: a loro dire, il software stesso sarebbe difettoso e potenziale causa di data loss e di danni all'hardware, poiché la casa madre avrebbe “mancato di riservare la giusta attenzione alla progettazione, alla costruzione e realizzazione dell'update”.

Parole pesanti, rigettate però da Microsoft: “Il programma di aggiornamento gratuito a Windows 10”, ha detto l'azienda a The Register, “è stata un'opportunità mirata a permettere agli utenti di trarre vantaggio dalla versione più sicura e produttiva di Windows. I clienti hanno potuto scegliere di non aggiornare”. Microsoft ha poi ricordato il supporto gratuito offerto agli utenti e la ulteriore possibilità di ripristinare il precedente sistema operativo entro 31 giorni dal passaggio a Windows 10.

 

Ora è presto per prevedere l'esito della vicenda, ma ricordiamo che la spinosa questione degli aggiornamenti del sistema operativo è già costata alla società diecimila dollari di risarcimento a una cliente californiana, vittima di data loss. Bruscolini per un colosso come Microsoft, ma possibile preludio a una più consistente class action all'orizzonte. Per ridurre il malcontento e consentire maggiore libertà di gestione del proprio Pc e delle proprie attività, recentemente l'azienda ha modificato alcune procedure. Con l'atteso Creators Update di aprile, in particolare, debutterà una funzionalità di “snooze”: sarà possibile mettere in pausa gli aggiornamenti incombenti, evitando così fastidiosi riavvii del computer e la chiusura improvvisa di documenti non salvati.

 

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