11/11/2016 di Redazione

Dell Emc si organizza in due divisioni per servire il mercato

A due mesi dalla chiusura del merge, la filiale italiana vara le divisioni Enterprise e Commercial per offrire interlocutori univoci e chiari al mercato delle imprese. Come ci raccontano Marco Fanizzi e Filippo Ligresti, nella proposta storage e infrastru

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“Il valore della fusione tra Dell e Emc si esprimerà tutta nella nostra capacità di lavorare insieme". A due mesi dalla chiusura della più grande operazione di merge nella storia dell’Ict, Marco Fanizzi, vice president & managing director Enterprise Sales Italia di Dell Emc, torna a mettere l’accento sull’importanza delle persone e sulla loro capacità di fare squadra per garantire il successo a un’acquisizione dal valore multimiliardario. “L’obiettivo della fusione non è mai stato l’ottimizzazione dei costi, ma quello di creare sinergie”, gli fa eco Filippo Ligresti, managing director commercial business Italia di Dell Emc, che sottolinea come sia in corso da settimane un’attiva collaborazione tra le forze commerciali delle due società, programmate al bilancio unico dal primo febbraio dell’anno prossimo.

"Fino ad allora avremo rendiconti finanziari separati, ma agiremo comunque in maniera armonica sul mercato, offrendo da subito referenti chiari e univoci ai clienti”, prosegue Fanizzi, che illustra un go-to-market strutturato in un ambito Enterprise (guidato dallo stesso Fanizzi) e in uno Commercial (con a capo Ligresti), entrambi legittimati ad attingere allo stesso portafoglio d’offerta. “Ogni cliente avrà un’unica interfaccia, incaricata di coordinare risorse e competenze interne”, chiarisce Ligresti. “Questo semplificherà i rapporti con il mercato, accelerando la creazione di una cultura aziendale condivisa, grazie anche allo spostamento fluido delle persone”.

Enormi le opportunità che si profilano all’orizzonte, tutte legate a doppio filo con quell’urgenza di trasformazione digitale che ormai attraversa ogni azienda e che il neo-colosso Ict aiuta ad affrontare applicando un efficace approccio bimodale. “Nella digitalizzazione, tutti i processi di business trovano un migliore rapporto costi/benefici: per questo le organizzazioni sono sempre più interessate ad abbracciarla”, commenta Fanizzi. “Si tratta di un fenomeno evidente anche nel nostro Paese, dove le imprese di ogni dimensione sono molto preoccupate dall’arrivo di nuovi competitor capaci di rivoluzionare il loro settore di riferimento e si dimostrano, quindi, particolarmente attente al tema della digital transformation". Questa attenzione, moltiplicando le opportunità sul mercato, lascia intravedere scenari estremamente positivi per Dell Emc Italia, convinta di poter raggiungere il miliardo di dollari di fatturato in breve tempo (oggi il giro d’affari combinato delle due società è di circa 750 milioni).

“Giocano a favore gli importanti traguardi già raggiunti, tra cui una quota di mercato pari al 13% nel mercato dei Pc per aziende, un settore in consolidamento in cui contiamo di poter arrivare a detenere una quota tra il 20% e il 25% nell’arco di due anni”, afferma Ligresti, ricordando come nel segmento dei server la fetta oggi detenuta sia, invece, pari al 25%, con un possibile balzo al 35% in tempi estremamente brevi. In ambito storage la quota di mercato detenuta da Dell ed Emc insieme è pari al 35% del mercato italiano, ma le prospettive future indicano un sensibile aumento a svantaggio di competitor ritenuti “aggredibili”.

 

Marco Fanizzi (a sinistra) e Filippo Ligresti di Dell Emc Italia

 

A tutto questo si affiancano, poi, le nuove offerte tecnologiche raccolte sotto l’ombrello delle soluzioni convergenti e iperconvergenti, un portafoglio ricco e articolato, capace di rispondere a qualunque esigenza di agilità infrastrutturale. “Si tratta di traguardi importanti, che dimostrano come dall’annuncio dell’acquisizione ad oggi ogni aspetto del merge sia stato gestito al meglio, allontanando eventuali situazioni di competizione interna che avrebbero potuto mettere in difficoltà i clienti”, conclude Fanizzi. Le sovrapposizioni d’offerta fra le due aziende un tempo distinte, già limitate, scompariranno sempre di più attraverso la naturale razionalizzazione delle linee e del progressivo aggiornamento tecnologico.

 

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