L’ultimo studio dell’European IT Observatory calcola una crescita di appena lo 0,4% nelle vendite di tecnologie nel Vecchio Continenete durante il 2014, e stima un analogo +0,5% per il prossimo anno. La parziale buona notizia riguarda i personal computer,
Il carrozzone europeo si trascina a rilento dietro alle accelerate della Cina e dei Paesi emergenti. Ma il mercato Ict del Vecchio Continente, se non altro, non recede: secondo l’ultimo studio di Eito, ll’European It Observatory, nel corso del 2014 le vendite di prodotti, software e servizi sono cresciute di appena lo 0,4% rispetto ai livelli dell’anno prima, raggiungendo un giro d'affari di 641 miliardi di euro. Nel 2015 la situazione rimarrà quasi invariata, con un leggero incremento dello 0,5% e un valore di 644 miliardi di euro.
Le eccezioni positive all’interno dello scenario generale esistono, e riguardano – neanche a dirlo – la solita Germania, dove l’Eito ipotizza per il prossimo anno una crescita del 2,4% a valore nelle vendite, fino a sfiorare quasi gli 80 miliardi di euro (79,7 miliardi) e con il comparto software a fare da principale traino.
È però fuori dall’Europa che si registreranno dinamiche più vivaci. L’Asia, in particolare, ha contribuito nel 2014 ha far accelerare il mercato su scala globale, pesando in positivo sul dato complessivo di 2,8 trilioni di euro e sul +4% di crescita anno su anno. Utenti consumer, aziende ed enti pubblici cinesi hanno fatto passi da gigante spendendo il 14,7% in più rispetto all’anno precedente. La fetta più grande della torta mondiale rimangono comunque gli Stati Uniti, responsabili del 27,8% degli acquisti.
C’è almeno una buona notizia per i vendor attivi sui mercati europei: la ripresa delle vendite di personal computer. Grazie alla “nuova linfa” apportata dai modelli touch e convertibili, e parzialmente ridimensionato il fenomeno dei tablet, i Pc sono tornati a crescere segnando un +7% di acquisti e un risultati di 28 miliardi di euro.