12/01/2023 di Redazione

Ericsson prova a voltare pagina con un nuovo presidente

Jan Carlson sarà chairman del consiglio di amministrazione, al posto di Ronnie Leten. Ericsson continua a “trasformare la cultura aziendale” dopo gli scandali degli ultimi anni.

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Ericsson sceglie un nuovo presidente per lasciarsi il passato alle spalle. Jan Carlson, già membro del consiglio di amministrazione dell’azienda svedese fin dal 2017, ne diventerà presto il chairman, prendendo il posto di Ronnie Leten. Quest’ultimo ha rinunciato a ricandidarsi e il passaggio del testimone sarà ufficializzato nel prossimo  Annual General Meeting del Cda e degli azionisti di Ericsson, in programma il 29 marzo. “Oggi Ericsson è una società molto solida, sia strategicamente sia finanziariamente”, ha dichiarato Leten, il presidente uscente. “L’azienda ha portato il 5G nel mondo e ha recuperato la propria leadership tecnologica. Dalla sua nomina a Ceo, Börje Ekholm ha trasformato l’azienda e questo sta proseguendo con l’importante trasformazione di governance e cultura in corso”. 


A detta di Bloomberg, con questa scelta il board starebbe cercando di “migliorare la cultura aziendale” dopo una serie di scandali.  Protagonista delle cronache è stata, negli ultimi anni, l’accusa di aver pagato tangenti (in denaro e beni materiali) in cambio di contratti di fornitura per le tecnologie di rete mobile in diversi Paesi asiatici, tra Medio Oriente ed Estremo Oriente. L’azienda aveva sottolineato la propria buona fede, spiegando che queste attività illecite erano state condotte da consulenti e intermediari in loco, all’insaputa della sede centrale e dei dirigenti. A fine 2019 Ericsson aveva accettato di pagare una sanzione da 1,2 miliardi di dollari per chiudere l’indagine per corruzione avviata dal Dipartimento di Giustizia statunitense.
 

Più precisamente, le due parti avevano siglato un accordo penale differito (deferred prosecution agreement) che ha permesso a Ericsson di evitare accuse penali per lo schema internazionale di corruzione, in cambio della piena collaborazione con le autorità e trasparenza. All’inizio del 2022, tuttavia, l’azienda aveva ammesso di non non aver detto tutto ciò che sapeva in merito alle attività in Iraq.

 

La società stessa aveva poi continuato a investigare sulla condotta dei propri collaboratori, e alcune delle sue scoperte erano poi emerse, nel 2022, in quella che è stata chiamata la  condotta L’amministratore delegato Börje Ekholm, alla guida di Ericsson dal 2017, aveva ammesso la possibilità che qualcuno avesse fatto pagamenti illeciti ai terroristi.

L’azienda stessa ha cercato di far luce sui fatti e identificare i colpevoli, avviando un’indagine su dipendenti, vendor e fornitori attivi in Iraq tra il 2011 e il 2019. Parallelamente, un’investigazione condotta da ICIJ (il Consorzio Internazionale dei Giornalisti Investigativi) insieme a una trentina di testate giornalistiche ha evidenziato una decennale attività di pagamenti illeciti a intermediari, fatture gonfiate, spese di viaggio ingiustificate, per un totale di milioni di dollari. Dal disvelamento della “Ericsson list investigation”, così battezzate dai media, si è poi giunti alle ammissioni dell’azienda. 

 

 

Börje Ekholm, amministratore delegato di Ericsson

 

 

L’investigazione interna condotta da Ericsson ha portato a scoperte simili, evidenziando “gravi violazioni delle regole di compliance e del Codice Etico Aziendale”, ha ammesso l’azienda nel febbraio del 2022. Tuttavia l’indagine “non ha potuto dimostrare che alcun dipendente di Ericsson fosse coinvolto direttamente nel finanziamento di organizzazioni terroristiche”.
 

Recentemente l’accordo penale differito, inizialmente in scadenza a metà 2023, è stato esteso di 12 mesi. Una decisione che Ekholm ha definito “coerente con il nostro impegno per il miglioramento continuo dell’etica e del programma di compliance di Ericsson. Abbiamo fatto progressi significativi nel trasformare la nostra cultura e adottare un framework di compliance potenziato e un migliore sistema di controlli interni, e useremo il tempo aggiuntivo per assicurare che questi miglioramenti siano integrati nella nostra organizzazione, nelle interazioni quotidiane e nel modo in cui facciamo business”.

 

Ai vertici del mercato delle infrastrutture di telecomunicazione insieme a Huawei e Nokia, Ericsson vantava a fine 2021 un portfolio di oltre 60mila brevetti risconosciuti. Nel terzo trimestre del 2022 i ricavi, pari a circa 6 miliardi di euro, hanno segnato una crescita anno su anno del 21%.

 

 

 

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