Fibra ottica: Tim va a braccetto con il Mise, accordo con Infratel
La società interna al Ministero dello Sviluppo Economico ha raggiunto un’intesa con Telecom Italia. Il carrier userà l’infrastruttura di rete pubblica per offrire servizi in fibra ottica in 600 comuni delle aree a fallimento di mercato.
Pubblicato il 30 luglio 2019 da Redazione

La velocità della fibra ottica si allargherà sempre di più all’Italia intera, grazie a un accordo appena siglato fra Tim e Infratel. L’infrastruttura di rete ottica pubblica, appartenente cioè alla società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico, potrà essere usata da Telecom Italia per veicolare servizi Internet ad altissima velocità, in banda ultralarga, anche in Comuni che altrimenti non rappresenterebbero un investimento redditizio poiché collocati in area a fallimento di mercato.
Il carrier di bandiera ha ottenuto diritti di utilizzo della durata di quindici anni. L’accordo (inserito nel più ampio “Contratto Quadro per la concessione dei diritti d’uso su fibra ottica e per la fornitura dei servizi accessori”, siglato a novembre dell’anno scorso) prevede che Tim faccia un “acquisto rilevante” di infrastrutture di fibra spenta realizzate da Infratel, le quali saranno usate per “accendere” tali infrastrutture con servizi di banda ultralarga basati su tecnologia Fttc (Fiber to the Cabinet, con allacciamento della rete ottica fino alla centralina di zona) e su Ftth (Fiber to the Home, con posa del cavo fino alle abitazioni o uffici).
I nuovi servizi saranno distribuiti su tutte le infrastrutture di accesso della rete pubblica in fibra ottica realizzata da Infratel in otto Regioni italiane, cioè Abruzzo, Sardegna, Toscana, Puglia, Calabria, Lazio, Lombardia e Marche, a copertura di circa 600 Comuni (finora mai interessati da precedenti bandi) e di circa un milione di residenti. Grazie alla “virtuosa sinergia tra pubblico e privato”, come è stata definita da Infratel, si farà un passo avanti verso il superamento del digital divide, attraverso un “programma di attività” che Tim dovrà condividere con le Regioni e i Comuni interessati dall’intervento.
Ci sarà quindi un cronoprogramma di attivazioni riguardante Tim, senza però escludere altri operatori dall’accesso alla rete. In quanto società controllata da un soggetto pubblico, Infratel è tenuta a offrire diritti d’uso sulle sue infrastrutture “spente” a tutti gli operatori e service provider, con pari condizioni, così come previsto dal regolamento dell’Agcom. Intanto, però, Tiscali, Vodafone e Fastweb proseguiranno nei loro progetti di fibra ottica per le aree a fallimento di mercato attraverso la rete di Open Fiber.
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