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Firefox dichiara guerra al tracciamento e ai "supercookie"

Con la nuova funzione Network Partitioning la versione numero 85 del browser di Mozilla renderà inefficaci i meccanismi di tracciamento della navigazione alternativi ai cookie.

Pubblicato il 21 dicembre 2020 da Redazione

Tra i buoni propositi per l’anno nuovo di Firefox c’è sicuramente la privacy. Ma più che un proposito generico è un impegno già tradotto in un piccolo gesto concreto: una nuova funzione antitracciamento che debutterà nella versione 85 del browser, attesa a gennaio. Network Partitioning, come dice il nome stesso, è una tecnologia di partizione della rete che difenderà gli utenti dalle attività di tracciamento della navigazione Internet, impedendo una serie di metodi di tracking alternativi ai cookie. Allo stesso tempo, Firefox 85 preserverà le funzioni di navigazione che hanno bisogno di determinati elementi per garantire una buona esperienza utente.

 

Normalmente, in una sessione di navigazione i siti Web condividono tutta una serie di elementi di memoria volatile come la cache Http, la cache delle immagini, dei font e quella del Cors-prefligh (che indica al browser che un’applicazione Web in esecuzione su un dominio è autorizzata ad accedere a risorse provenienti da un diverso server), Dns, certificati client Tls, identificatori di sessione Tls, oltre ad alcuni meccanismi di storage.  

 

Tutti questi elementi possono essere utilizzati per tracciare gli utenti mentre si spostano da un sito Web all’altro in una sessione di navigazione. Con il Network Partitioning, invece, Firefox potrà salvare questi elementi sito Web per sito Web, anziché farli confluire in un pool condiviso tra i siti visitati dall’utente in una sessione.

 

Come sottolineato da Zdnet, Mozilla non è la prima società titolare di un browser ad aver adottato una tecnologia di questo tipo. Già nel 2013 Apple aveva cominciato ad applicare la partizione alla cache Http e via via ad altri elementi, all’interno di una funzionalità chiamata Tracking Prevention. Google ci è arrivata solo recentemente, con la versione 86 di Chrome rilasciata lo scorso ottobre: aver rinunciato a condividere i dati di cache ha creato qualche piccolo disagio di user experience (sulla visualizzazione dei font), ma si tratta di un problema tecnico non impossibile da superare.

 

Il gioco vale la candela, in ogni caso. Come ancora sottolineato da Zdnet, il Network Partitioning permetterà finalmente a Firefox di bloccare in modo efficace i cosiddetti “supercookie”, cioè frammenti di informazione che permettono agli investitori pubblicitari di seguire i movimenti degli utenti e che, a differenza dei classici cookie, non possono essere facilmente bloccati e cancellati. Le principali funzioni di privacy attualmente già include in Firefox sono il blocco dei cookie di terze parti, il blocco dei fingerprinter, il blocco dei cryptominer, la modalità di navigazione anonima.

 

 

Tag: firefox, privacy, mozilla, web, internet, browser, cookie, tracciamento

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