05/04/2023 di Redazione

Fondi reperiti, Chips Act europeo vicino alla svolta?

Secondo indiscrezioni, entro il mese di aprile saranno annunciate nuove decisioni riguardanti il piano Ue teso a incrementare la produzione europea di semiconduttori.

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Si torna a parlare dello European Chips Act, l’iniziativa dell’Ue tesa a incrementare la produzione di semiconduttori nel Vecchio Continente e a ridurre, quindi, la dipendenza delle aziende e attività dalle fonderie asiatiche: si dovrà arrivare a concentrare in Europa entro il 2023 il 20% della produzione mondiale di chip. E non sarà un’impresa da poco considerando che nel 2020 l’Europa è stata la culla di appena il 10% della produzione di quell’anno, pari a circa mille miliardi di microchip.

 

Il piano, già approvato dalla Commissione Europea, prevede un budget di 43 miliardi di euro da dispiegare entro la fine del decennio, destinati soprattutto alla costruzione di nuove fabbriche e all’ampliamento di quelle esistenti. Al Chips Act si affianca però anche un piano parallelo, il Chips Joint Undertaking, teso a favorire nuove infrastrutture di ricerca, sviluppo e innovazione. L’iniziativa è ancora al vaglio del Parlamento Europeo, e già lo scorso anno in questa sede era emersa la necessità di reperire nuovi fondi e di attingere a parte di quelli già stanziati nel più ampio piano Horizon Europe.

 

Ora, secondo indiscrezioni di Reuters, i Paesi e i legislatori dell’Unione Europea avrebbero quasi raggiunto un accordo sugli ultimi dettagli relativi, appunto, ai fondi. A detta dell’informatore, le ultime discussioni si erano focalizzate sul come poter coprire un “buco” da 400 milioni di euro, ma ora queste risorse sarebbero state trovate. Si attendono, quindi, maggiori dettagli nella prossima riunione mensile del Parlamento Europeo a Strasburgo, fissata per il 18 aprile.

 

A detta della fonte, si sta procedendo in direzione di un allargamento del progetto: il focus non è più solamente sulla produzione bensì sull’intera catena di valore dei semiconduttori. Il piano quindi finanzierà anche la creazione di centri di ricerca e sviluppo.

 

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