07/08/2014 di Redazione

Gestione olistica del data center con Schneider Electric e HP

Le due aziende hanno integrato le funzionalità dei rispettivi software, StruxureWare for Data Center e Universal Configuration Management Database, con lo scopo di permettere ai responsabili dei centri dati una gestione più coerente di tutte le risorse in

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Schneider Electric e HP uniscono le forze per risolvere un problema che affligge i responsabili del buon funzionamento dei data center: spesso le piattaforme di Dcmi (Data Center Infrastructure Management) e quelle per la di gestione dei servizi It (Itsm) operano in modo isolato, richiedendo di appoggiarsi a team di lavoro diversi e aumentando la possibilità di conflitti di risorse che possono essere lunghi e costosi. I due vendor mirano a superare questo ostacolo integrando le funzionalità dei rispettivi software gestionali, dedicati all’It e alle facility dei centri dati.

Adesso la soluzione Dcim di Schneider Electric, StruxureWare for Data Center, è in grado di interagire e comunicare in profondità con Universal Configuration Management Database (Ucmdb) di HP, e questo permette ai  responsabili dei centri dati una gestione più semplice e coerente delle risorse, l'It da un lato e le facility dall’altro.

“Oggi i responsabili dei data center si trovano a dover gestire l’It e le facility con una serie di strumenti  ‘a silos’, che non comunicano fra loro e che ostacolano il percorso verso la semplificazione delle operazioni, l’efficienza e la riduzione dei costi”, ha commentato Soeren Jensen, vice presidente della divisione Enterprise management e software di  Schneider Electric. “Con questa collaborazione con HP vogliamo offrire un approccio olistico alla gestione degli asset e dei processi di business oltre che dei carichi di lavoro It, colmando il divario fra It e facilitiy, e dare ai fornitori di servizi It la visibilità sui dati e la comprensione di cui hanno bisogno per gestire la propria infrastruttura a un livello ottimale”.

“L’utilizzo non integrato di piattaforme Dcim e Itsm indipendenti le une dalle altre non solo è costoso e richiede tempo, ma può rendere difficile per gli operatori di data center gestire l’It e le funzioni degli impianti in modo regolare ed efficiente”, ha aggiunto Rick Einhorn, vice presidente della divisione Worldwide data center consulting di HP.

Nel concreto, l’integrazione della suite StruxureWare for Data Center di Schneider Electric con Ucmdb di HP abilita la comunicazione di dati e le attività di riconciliazione tra le piattaforme Dcim e Itsm. Oltre alla gestione olistica e integrata di servizi It e infrastruttura fisica dei centri dati, questo permette di avere maggiore visibilità sulle prestazioni e sul ciclo di vita degli asset (sulla base di garanzia, leasing o altri parametri di proprietà) su tutte le piattaforme di gestione It di HP. La funzionalità inter-piattaforma di segnalazione delle modifiche degli eventi e degli asset può anche generare avvisi su potenziali conflitti di asset, come in caso di limitazioni nell’utilizzo dell’infrastruttura o di violazioni delle policy di servizio.

Una visibilità sulle performance degli asset tanto dettagliata è anche utile per comprenderne l’impatto su infrastruttura, macchine virtuali e accesso ai servizi da parte dell’utente. Ulteriore vantaggio riguarda la visibilità, diretta e realistica, sui consumi energetici dell’It (e non solo dei processi di alimentazione e di raffreddamento dei data center. Infine, il collegamento dei servizi e dei processi It agli asset fisici, oltre che ai requisiti di alimentazione e raffreddamento, consente agli operatori di Data Center di avere una visione diretta e realistica sul consumo energetico dell’It. Questo si traduce nella capacità di misurare il carico di lavoro espresso in Watt, e quindi di comprendere il vero costo totale dei servizi forniti all’utente finale.

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