Htc fa parlare di sé con blockchain e gattini virtuali
L’azienda ha confermato l’esistenza di Exodus, smartphone con catena di blocchi integrata che funzionerà come wallet di criptovalute e come rete di funzionamento di app decentralizzate: Cryptokitties sarà la prima. Il lancio è previsto per il terzo trimestre di quest’anno, ma i dettagli sono ancora pochi.
Pubblicato il 11 luglio 2018 da Alessandro Andriolo

Per sopravvivere ai marosi del mercato mobile, Htc deve inventarsi qualcosa di sbalorditivo. E la casa taiwanese sembra voler puntare su soluzioni tecnologicamente all’avanguardia, ma che dovranno dimostrare la loro capacità di attrazione nei confronti del pubblico. È il caso di Exodus, uno dei primi smartphone al mondo pensato per funzionare come un nodo della blockchain e come wallet di alcune fra le criptovalute più diffuse, come bitcoin ed ethereum. I dettagli sono ancora scarsi, ma il vendor ha confermato l’esistenza di Exodus durante la conferenza Rise di Hong Kong, con un lancio previsto nel terzo trimestre di quest’anno. Teoricamente, la possibilità di conservare e scambiare criptovalute sul telefono è soltanto uno degli aspetti di questo progetto, che nasce per aumentare sensibilmente il livello di protezione dei dati memorizzati dall’utente, grazie all’integrazione con la blockchain.
“Nella nuova era di Internet le persone sono mediamente più consapevoli dell’importanza dei propri dati, questa è l’occasione perfetta per consentire agli utenti di controllare la propria identità digitale”, ha spiegato l’azienda taiwanese. “Exodus è un buon punto di partenza, perché il cellulare è il nostro dispositivi più personale ed è sempre più spesso il ‘luogo’ da dove originano tutte le informazioni”.
Per rendere il proprio device più appetibile, Htc ha siglato un accordo con la società sviluppatrice di Cryptokitties (Animoca), gioco basato sulla catena di blocchi di Ethereum che ha spopolato lo scorso inverno, quando la “corsa all’oro digitale” aveva raggiunto i suoi massimi. Il software (un’applicazione decentralizzata, nota come Dapp) permette agli utenti di creare e scambiarsi dei gatti virtuali, i quali sono unici e assolutamente non modificabili, rispettando così alcuni degli elementi fondanti della blockchain.
L’obiettivo della società è quello di costruire col tempo una piattaforma che permetta gli sviluppatori di distribuire i propri prodotti digitali, sfruttando la capillare diffusione degli smartphone, che ben si prestano a diventare nodi della catena di blocchi. Il progetto è sicuramente interessante, ma per un’adozione di massa di un dispositivo come Exodus servirà che i registri distribuiti escano dalla nicchia in cui ancora oggi sono confinati e approdino veramente al mondo consumer.
Htc ha comunque promesso ulteriori dettagli nei mesi a venire, ma difficilmente questo smartphone potrà risollevare i conti dell’azienda, che nei giorni scorsi ha annunciato un ulteriore taglio al proprio personale. I dipendenti della casa taiwanese sono ormai meno di cinquemila, ridotti a quasi un quarto rispetto ai 19mila di cinque anni fa.
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