16/06/2015 di Redazione

Htc nega: Farci comprare da Asus? Nemmeno per sogno

In una nota formale l’azienda cinese ha negato qualsiasi possibilità di acquisizione da parte dei taiwanesi, possibilità che invece si poteva leggere fra le righe di una dichiarazione di Jonney Shih, Ceo di Asus. Un’eventuale fusione potrebbe far comodo a

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Non sempre l’unione può fare la forza. Htc ha negato fermamente la possibilità di farsi acquisire da Asus, dopo lo spiraglio lasciato aperto qualche giorno fa da una dichiarazione di Jonney Shih, presidente della compagnia taiwanese. In un incontro con gli investitori, venerdì scorso Shih aveva ammesso che un’eventuale unione avrebbe potuto giovare a entrambe le aziende, ma che nessuna offerta formale di acquisto era ancora stata proposta da Asus ad Htc.

La reazione di quest’ultima non si è fatta attendere: “Neghiamo fortemente questa notizia”, spiega una nota ufficiale, “e non considereremo alcuna acquisizione. In quanto marchio internazionale, Htc continuerà a creare smart device innovativi di primo livello”.

Nonostante la nettezza della dichiarazione, c’è ancora, fra i commentatori, chi contempla l’ipotesi della pretattica. Un’unione di forze, nel caso di Asus e Htc, sembrerebbe una buona idea perché da un lato aiuterebbe la società cinese a risalire la china dopo una serie di trimestri difficili, dall’altro metterebbe sprint alla corsa di Asus nel mercato smartphone.

Nel secondo quarter di quest’anno Htc ha registrato entrate poco superiori al miliardo di dollari statunitensi (e intorno ai 33-36 miliardi di dollari taiwnaesi), in netto calo rispetto ai circa 1,5-1,6 miliardi di dollari statunitensi del trimestre precedente. Guidata da marzo dal nuovo amministratore delegato, Cher Wang, già co-fondatrice dell’azienda, Htc può vantare ottimi modelli nella fascia media e alta del mercato, ma patisce la concorrenza di marchi più forti come Apple e Samsung, nonché dei brand cinesi come Xiaomi sulla fascia bassa.

Dal suo canto, Asus tiene il passo nel faticoso mercato dei personal computer (nel primo trimestre del 2015 è quinta dopo Lenovo, Hp, Dell e Acer, con un 7% di market share, secondo i dati di Idc) ma con la necessità di accelerare nel mondo mobile. L’obiettivo di quest’anno è quello di vendere 17 milioni di smarpthone, il doppio di quelli distribuiti lo scorso anno, ampliando innanzitutto la copertura geografica.

 

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