17/02/2016 di Redazione

I ricercatori inglesi hanno messo la memoria umana sotto vetro

Il team Ocr dell’Università di Southampton ha realizzato i primi prototipi dei “Superman memory crystal”: sottili dischi nanotecnologici a cinque dimensioni capaci oggi di memorizzare 360 TB di dati e di durare per miliardi di anni. Se la scoperta riuscir

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Immaginate la conoscenza umana memorizzata su un sottile disco di vetro. Libri, documenti, trattati, tutto quello che finora è stato prodotto sotto forma di testi e immagini “immagazzinato” per miliardi di anni, su un supporto in grado di durare per sempre. È quanto vogliono realizzare, e in parte hanno già fatto, i ricercatori dell’Università di Southampton, che hanno annunciato la nascita dei primi “Superman memory crystal”: piccoli dischi di vetro costruiti grazie alla nanotecnologia e capaci di memorizzare già oggi 360 TB di dati, di resistere a temperature fino a mille gradi e di mantenere le informazioni intatte anche per 13,8 miliardi di anni (a 190 gradi celsius). Se l’innovazione prodotta dall’Optoelectronics Research Centre (Orc) dell’ateneo inglese riuscirà a trovare un’applicazione a livello industriale, si potranno così risolvere definitivamente i problemi di “memoria” dell’umanità.

I ricercatori hanno iniziato gli studi nel 2013, esplorando le potenzialità di una tecnologia chiamata “storage a cinque dimensioni”, che utilizza una scrittura laser ultraveloce (nell’ordine dei femtosecondi, un milionesimo di miliardesimo di secondo) per scrivere i dati sul vetro. Il laser produce pulsazioni estremamente brevi e intense e le informazioni vengono posizionate su tre strati di quarzo fuso distanti l’un l’altro di soli cinque micrometri (un milionesimo di metro). Quanto scritto può essere poi visualizzato tramite un microscopio ottico e un polarizzatore.

Le cinque dimensioni sono date, oltre che dai tre classici parametri lunghezza, larghezza e profondità, anche dalla dimensione e dall’orientamento delle nanostrutture. Tre anni fa, gli esperti erano stati in grado di trasferire un file di testo da 300 KB, mentre oggi questi speciali vetrini nanotecnologici ospitano già la Dichiarazione universale dei diritti umani, il trattato “Opticks” di Isaac Newton, la Magna Charta e la Bibbia di re Giacomo.

 

Fonte: Università di Southampton

 

Il team di ricercatori è ora alla ricerca di partner industriali per sviluppare ulteriormente i prototipi, con la speranza un giorno di rendere fruibile a livello commerciale la scoperta. “È eccitante pensare che abbiamo creato la tecnologia capace di preservare documenti e informazioni per le generazioni future”, ha spiegato il professor Peter Kazansky dell’Optoelectronics Research Centre. “Tutto quello che abbiamo imparato non verrà mai più dimenticato”.

 

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