10/05/2022 di Redazione

Inquinamento, le coste del mediterraneo ringraziano la blockchain

Grazie al cloud e alla blockchain di Oracle, l’ente no-profit Keep Sea Blue può certificare i materiali plastici ottenuti riciclando i rifiuti raccolti sulle coste del Mediterraneo.

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Si chiama Keep Sea Blue, cioè “mantieni azzurro il mare”, e nel nome riassume la propria missione di proteggere dall’inquinamento da plastica il Mar Mediterraneo. Un tesoro ricchissimo ma anche molto vulnerabile: ogni anno circa 229.000 tonnellate di plastica finiscano nel Mar Mediterraneo, minacciando gli ecosistemi marini e terrestri e la biodiversità. Con l’opera di Keep Sea Blue, ente no-profit con sede ad Atene, e con l’aiuto di  volontari altre organizzazioni no-profit, aziende del settore privato e autorità locali che collaborano con la Ong, vengono però rimosse da zone costiere a rischio circa 150 tonnellate di plastica al mese (l’equivalente di cinque milioni di bottiglie), tra bottiglie, oggetti in nylon, reti da pesca e altri rifiuti.

Ma non finisce qui: i rifiuti raccolti vengono sottoposti a un'accurata selezione e in parte trasformati in recovered seaside plastic, un materiale riciclato certificato che può servire a realizzare prodotti o imballaggi. E qui entra in gioco la tecnologia digitale. L’opera di registrazione e tracciamento della plastica è resa possibile dalla blockchain, nella fattispecie quella di Oracle, in abbinamento al cloud dello stesso vendor.

 

Attraverso il suo programma di certificazione e a una piattaforma blockchain online, Keep Sea Blue connette persone che raccolgono i rifiuti e li riciclano, aziende manifatturiere e brand, monitora e certifica il percorso circolare della plastica e garantisce la massima trasparenza e tracciabilità attraverso tutta la sua filiera. Oracle Blockchain e Oracle Cloud Infrastructure consentono ai partner del progetto una tracciabilità completa del materiale, fin dal punto di raccolta nella specifica zona costiera.

 

 

Il logo Recoverd Seaside Plastic

 

Il materiale viene quindi certificato come “Recovered Seaside Plastic” e immesso nuovamente sul mercato con un percorso di economia circolare. Le aziende che lo utilizzano possono aggiungere il relativo logo di certificazione ai propri prodotti o imballaggi, con ovvi vantaggi di immagine e di marketing. Tra i partner di Keep Sea Blue c’è, per esempio, Klöckner Pentaplast, mutlinazionale che produce packaging sostenibili. L’azienda impiegherà il materiale ottenuto con plastica recuperata dalle coste mediterranee per creare imballaggi per prodotti alimentari freschi destinati alla commercializzazione in Italia, Regno Unito, Portogallo, Germania e Turchia.
 

"La cosa positiva riguardo a ciò che abbiamo creato è che ora ciascuno può monitorare e vedere cosa succede con i rifiuti che ha raccolto”, ha aggiunto il fondatore di Keep Sea Blue, Lefteris Bastakis. “Se un team di volontari o una comunità locale raccoglie 200 chili di plastica, possono controllare dove va a finire e come è stata utilizzata per creare un nuovo prodotto. E questo è incredibilmente stimolante per tutti”. Ai vantaggi sperimentati dalle aziende partner si somma il fatto che i clienti finali ottengono un’informazione trasparente, che può orientare in modo più consapevoli le loro scelte d’acquisto. Ma il beneficio primario e più importante è chiaramente quello ambientale.

 

"Le tecnologie avanzate sono strumenti potenti nella lotta ai cambiamenti climatici”, ha commentato Stefanos Dionysopoulos, country Leader di Oracle Grecia. “Oracle aiuta ad affrontare le sfide legate alla sostenibilità con soluzioni che possono essere facilmente integrate con le principali attività di qualsiasi organizzazione. La piattaforma basata sulla blockchain di Keep Sea Blue utilizza la nostra tecnologia in modo estremamente innovativo e siamo molto orgogliosi di contribuire al loro successo. Ci auguriamo che questo modello pratico di economia circolare incoraggi sempre più organizzazioni a sfruttare il potere della tecnologia per creare valore aziendale in modo sostenibile".

 

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