12/10/2022 di Redazione

Intelligenza, dati, sicurezza. I punti fermi di Google Next ‘22

Tornato in presenza, l’appuntamento annuale di Google Cloud è stata l’occasione per numerosi aggiornamenti in direzione di una visione “trusted” dei servizi e della gestione dei dati in chiave di innovazione.

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Annullato dalla pandemia nel 2020 e svolto in remoto l’anno successivo, Google Next ’22 è quest’anno tornato in presenza (a New York), mantenendosi ibrido solo per dare un tono di universalità a una manifestazione che ha visto collegamenti da Monaco, Bangalore, San Francisco o Tokyo per dare voce a partner e clienti.

Il Ceo di Google Cloud, Thomas Kurian, ha puntato la propria attenzione, in prima battuta, sul concetto di “trusted cloud” come elemento strategico, dando quindi enfasi alla sicurezza nelle più recenti innovazioni dell’offerta. Next ’22 è stata l’occasione per presentare Chronicle Security Operations, una suite software destinata ai team di cybersecurity delle imprese o dei service provider. Sfruttando fin d’ora la recente acquisizione di Mandiant, la soluzione si occupa di rilevazione dei cyberattacchi e di fornire risposte rapide.

Sulla stessa lunghezza d’onda, si colloca Confidential Space, una funzionalità che sarà integrata nell’offerta Confidential Computing. Si tratta di uno spazio che permette alle organizzazioni di eseguire attività come l'analisi congiunta dei dati e l'addestramento di modelli di machine learning, con la garanzia che i dati di proprietà siano protetti dall’operato sia dei partner che dei cloud provider. Sempre in ambito sicurezza, si colloca il lancio di Software Delivery Shield, una soluzione end-to-end indirizzata alla supply chain.

Google Cloud ha introdotto diverse novità basate sull’intelligenza artificiale. Vertex Ai, lanciato nel 2021 come servizio gestito, ha visto un’estensione delle capacità, in particolare con l’aggiunta della tecnologia Vision, che intende rendere la visione e il riconoscimento di immagini più accessibile ad analisti e specialisti dei dati, in ambiti come l'Industria 4.0 (soprattutto per il controllo dei pezzi o il rispetto delle regole di sicurezza nei siti produttivi), la sanità, il retail (controllo e inventario automatico degli stock). Presentato anche il progetto OpenXla, un ecosistema costruito intorno a framework open source di machine learning e che include aziende come Amd, Intel, Meta, Arm e Nvidia, con l’obiettivo di svincolare gli utenti dalla dipendenza da specifiche piattaforme o modelli.

Thomas Kurian, Ceo di Google Cloud

Sul fronte analytics, Google ha enfatizzato la volontà di “fornire un data cloud più aperto possibile”, come ha raccontato Kurian. Per arrivarci, lo strumento di data analysis BigQuery è stato dotato di nuove funzionalità per le analisi di dati non strutturati: “Il 90% dei nostri clienti analizza dati provenienti da altre piattaforme cloud. Ora sarà possibile lavorare su queste informazioni senza dover per forza disporre della tecnologia degli altri cloud provider”, ha sottolineato il Ceo.

Di rilievo anche l’unificazione sotto il cappello Looker Studio delle capacità prima distribuite fra lo strumento analitico Looker e di data visualization Google Data Studio. L’obiettivo è di potenziare le capacità di analisi dei dati e di intelligenza artificiale a disposizione delle aziende. Un'ultima notazione per Translation Hub, un nuovo servizio di traduzione testi self-service che copre 135 lingue.

 

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