08/07/2017 di Redazione

La casa smart all'italiana: confortevole, ma soprattutto sicura

Un'indagine di Risco Group svela che un italiano su cinque già possiede almeno un dispositivo di domotica e che in molti contano di acquistarne uno o più. Si guarda ai vantaggi di comodità e di riduzione dei consumi, ma ancor più alla posibilità di contro

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Più che uno sfizio e più che un modo per tagliare i consumi, i dispositivi connessi che fanno di una casa una “smart home” piacciono perché ci permettono di tenere alla larga gli intrusi o, se non altro, di controllare da remoto quello che accade nelle nostre abitazioni. È la sicurezza domestica la principale motivazione degli italiani in merito a domotica e dintorni, secondo quanto emerso da uno studio eseguito da Risco Group sui propri clienti. Il punto di partenza è discreto, ma non eccelso: ancora solo una persona su cinque ha detto di possedere almeno un oggetto tecnologico in grado di rendere “intelligente” l'ambiente di casa, come per esempio una webcam WiFi, una smart Tv, un termostato programmabile a distanza o un sistema per il controllo del riscaldamento, delle luci o delle tapparelle.
 

Fra gli intervistati, solo il 10% ha detto di voler acquistare una o più di queste soluzioni entro i prossimi due anni, mentre un più ampio 64,4% ha dichiarato di sapere che cosa sia una smart home o averne almeno sentito parlare. Il mercato italiano della domotica, quindi, complessivamente pare ancora abbastanza acerbo ma se non altro dotato di ampi margini di miglioramento. Nello Stivale il giro d'affari dei prodotti e servizi IoT per la casa nel 2016 ha superato i 180 milioni di euro, segnando una crescita del 23% rispetto all'anno precedente (secondo i dati dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano).

 

Fra gli interessati al fenomeno si evidenzia una certa propensione a spendere: il 42% degli intervistati di Risco Group si è detto disposto a investire tra i mille e i cinquemila euro per rendere la propria dimora più tecnologica, connessa, confortevole e sicura. Sono questi, infatti, i principali vantaggi attesi e desiderati, e non tutti in egual misura. Al primo posto c'è la sicurezza: per il 79% degli intervistati, risulterà potenziata grazie all'utilizzo di webcam, videocamere Ip, sistemi di controllo delle tapparelle o della porta del garage, sensori per il rilevamento delle instrusioni.

 

 

Seguono, nella lista dei vantaggi attesi, la riduzione dei consumi (42%), il comfort domestico (41,5%) e la gestione da remoto di accessi (31%) ed elettrodomestici (28,7%). Circa un intervistato su quattro, inoltre, pensa che le tecnologie per la casa smart aiutino a guadagnare tempo libero evitando gesti e operazioni di routine quotidiana.

 

Appena l'1,9% degli interpellati ha detto di non aver alcuna intenzione di connettere alla Rete gli oggetti di casa, né oggi né domani. A parte questa nicchia di tradizionalisti, esistono comunque alcune preoccupazioni a cui si dovrà dare risposta: oltre a chi cita i costi elevati dei dispositivi come barriera all'adozione (il 47%), in molti temono la possibilità di malfunzionamenti (41%) e di hackeraggi (37%).

 

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