18/02/2021 di Redazione

La monetizzazione dei dati poco sfruttata dalle imprese

Secondo uno studio di The Economist Intelligence Unit, la consapevolezza delle opportunità in quest'ambito è un dato di fatto, ma la concretizzazione si scontra con carenza di competenze e problemi di compliance.

Molte imprese faticano a trarre profitto dai dati e dal loro utilizzo per orientare le decisioni strategiche e operative. Molto spesso permangono situazioni di silos, con sviluppo di contenitori digitali gestiti da diversi dipartimenti e non connessi fra loro.

In questi contesti, l'estrazione e lo sfruttamento dei dati si rivela complessa e costosa. Di conseguenza, le imprese riescono a sfruttare solo una piccola parte del valore potenziale dei loro dati, a cominciare da quelli interni, per non parlare di quelli collegati ai loro ecosistemi.

Uno studio sul tema dell'evoluzione dei dati nel cloud, condotto da The Economist Intelligence Unit (e sostenuto da Snowflake), ha esplorato lo stato attuale dell'utilizzo dei dati nelle aziende ieri aspettative dei dirigenti per il futuro.

L'indagine è stata condotta ascoltando l'opinione di 914 manager appartenenti a otto settori industriali in tredici paesi del mondo, per capire quale sia oggi la capacità di identificare l'utilità dei dati acquisiti all'interno dei microcosmi aziendali.

il 50% del campione ha indicato una frequente condivisione dei dati con soggetti terzi per stimolare l'innovazione di prodotti e servizi. Inoltre, il 58% ha dichiarato che la propria organizzazione ha acquistato, nel corso degli ultimi sei mesi, dati da fornitori terzi. tra le fonti più citate, troviamo i fornitori (49%), i clienti (47%) e altre aziende partner (40%).

La vendita di dati a soggetti terzi, per contro, è meno frequente, pur offrendo la possibilità alle aziende di monetizzare su quanto generato all'interno e quindi ricavare nuove fonti di business. Negli ultimi sei mesi, il 36% del campione ha venduto dati a un cliente, il 33% ad altre imprese partner, il 32% a un fornitore e il 30% a un organo governativo.

Come già accennato, le aziende hanno pochi dubbi sul valore dei dati per il proprio business. L"87% è d'accordo con l'idea che essi siano un fattore di differenziazione competitiva. Tuttavia, le normative sulla protezione della privacy rappresentano ancora la sfida più frequentemente citata 41%, mentre il 32% cita la mancanza di competenze interne per il rafforzamento delle capacità tecniche e per l'analisi dei dati. in sostanza, le migliori intenzioni, anche in questo campo, si scontrano con una realtà in cui rimane carente la capacità di esecuzione.

 

Immagine: CC by ND 4.0

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