11/03/2016 di Redazione

Le capsule di Hyperloop avvicineranno le città europee

Htt, una delle due aziende che occupa dello sviluppo del progetto di vagoni a levitazione magnetica, ha siglato un accordo con il governo slovacco per studiare la fattibilità di un tracciato che unisca Vienna, Bratislava e Budapest. I “treni” supersonici

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Il treno-proiettile di Hyperloop, partorito dalla mente di Elon Musk, potrebbe forse trovare una prima realizzazione concreta nel cuore dell’Europa, all’interno di quello che fu l’Impero austro-ungarico. Una delle due aziende che si occupano dell’avanzamento delle capsule a levitazione magnetica da 1.200 chilometri orari, la Hyperloop Transportation Technologies (Htt), ha infatti siglato un accordo con il governo della Slovacchia per iniziare lo studio di fattibilità di un collegamento a tre fermate: Vienna, Bratislava e Budapest. Città molto vicine tra loro, con una distanza massima in linea d’aria di circa 160 chilometri tra la capitale slovacca e quella ungherese. Ma il tragitto sarebbe stato scelto appositamente per la vicinanza tra i tre centri urbani, riducendo così le complessità del progetto. Anche se, al momento, la partnership riguarda soltanto la Slovacchia e non si hanno conferme ufficiali da parte degli altri due Paesi.

Se un giorno Hyperloop dovesse diventare realtà, spostarsi da Vienna a Bratislava richiederebbe circa otto minuti. Con due minuti in più si potrebbe invece raggiungere Budapest dalla capitale slovacca. Ovviamente, l’accordo siglato ieri rientra ancora in una fase preliminare del progetto e non è detto che le capsule supersoniche a levitazione magnetica verranno mai realizzate.

“L’arrivo di Hyperloop in Europa ridurrebbe le distanze in modo notevole e collegherebbe le città in modi mai visti prima”, ha commentato Vazil Hudak, ministro dell’economia della Slovacchia. “Un sistema di trasporto di questo genere potrebbe ridefinire il concetto di pendolarismo, potenziando la cooperazione transfrontaliera” nel Vecchio Continente. Hudak, detto per inciso, è però favorevole alla costruzione di un muro per frenare il flusso dei migranti in arrivo dai Balcani.

 

 

Entusiasmo rilanciato dal chief operating officer di Htt, Bibop Gresta, che ha giustificato la scelta di quest’area europea con motivi storici: la metropolitana di Budapest è infatti la seconda più antica al mondo, seguente solo a quella di Londra, mentre il primo treno alimentato dall’energia elettrica è stato inaugurato proprio sul tracciato tra Vienna e Bratislava. Il cuore del progetto ideato da Elon Musk, a cui sta lavorando anche in parallelo un’altra azienda (Hyperloop Technologies), prevede la costruzione di un tunnel pressurizzato al cui interno viaggeranno capsule per trasportare merci o veicoli.

Il trasferimento di passeggeri è previsto soltanto in un secondo momento, in quanto la tecnologia dovrà garantire uno spostamento sicuro e che non impatti sulla salute delle persone. La velocità di 1.200 chilometri orari è infatti di poco superiore a quella del suono che si propaga nell’aria, infranta per esempio dagli aerei in grado di abbattere la barriera del suono. Lo scorso settembre Hyperloop Technologies ha annunciato la costruzione di un percorso di test alle porte di Los Angeles: un tracciato di 3,2 chilometri frutto di un investimento di ottanta milioni di dollari per sperimentare i primi prototipi delle capsule supersoniche.

 

 

I piani di Htt, società nata grazie al crowdfunding, prevedono invece la realizzazione di un tunnel a Quay, sempre in California, per il viaggio di una vettura test su un percorso di otto chilometri totali. L’azienda conta oggi circa 400 persone tra volontari e collaboratori part-time, oltre a uno staff di circa una trentina di addetti che si occupano del progetto a tempo pieno.

 

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