14/02/2018 di Redazione

Nuovi picchi di velocità con i modem X24 di Qualcomm

L’azienda ha lanciato la nuova generazione di chipset Lte della serie Snapdragon X, in grado di toccare picchi teorici di ben 2 Gbps. In arrivo anche un Sdk per l’Internet delle cose e un set di servizi edge wireless per la gestione del ciclo di vita degl

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Preparare la strada per il 5G significa soprattutto rafforzare le tecnologie esistenti, allo scopo di trasformarle nel punto di partenza ottimale per sviluppare soluzioni affidabili e compatibili con quanto già presente sul mercato. Non è un caso che al centro del lavoro di Qualcomm, uno dei principali player quando si parla di reti mobili di nuova generazione, si trovi il consolidamento della tecnologia Lte Advanced Pro, che per l’azienda di San Diego rappresenta le solide fondamenta su cui costruire la propria roadmap per il 5G New Radio (Nr). Rispettando la classica cadenza annuale, Qualcomm ha svelato in queste ore la nuova generazione di modem multimode Snapdragon Lte della serie X. Il modello X24 (Cat 20) arriva a distanza di 12 mesi dal chip X20, che ha trovato posto nei nuovi Snapdragon 845 in arrivo prossimamente sul mercato, e dopo due anni dalla variante X16, integrata nei system-on-chip Snapdragon 835 e prima in assoluto a supportare ufficialmente il multi-gigabit (1 Gbps).

Gli avanzamenti che caratterizzano la soluzione sono rilevanti. E non poteva essere altrimenti, in quanto il gruppo californiano è atteso al varco l’anno prossimo con il primo modem 5G “ufficiale”, l’X50. Innanzitutto la novità riguarda il processo produttivo, perché l’X24 è fabbricato a 7 nanometri, con tutti i naturali benefici in termini di consumi e footprint minori. Dal punto di vista prestazionale, il modem tocca una velocità di picco teorica in download di ben 2 Gbps, raddoppiando di fatto le performance dell’X16.

Un salto in avanti reso possibile sia dalla gestione di venti differenti flussi di dati, sia da una carrier aggregation 7x affiancata al 4x4 Mimo, con cui gli operatori potranno sfruttare al meglio tutte le porzioni di spettro licenziate e libere. Una caratteristica, quest’ultima, già oggi di vitale importanza per il Gigabit Lte, perché dà la possibilità anche ai provider più piccoli di utilizzare lo spettro non licenziato per offrire servizi avanzati.