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Pace fatta tra Apple e Qualcomm: finisce la guerra dei brevetti

Le due aziende sono giunte a un accordo dopo due anni di battaglia legale. La Mela pagherà al chip maker una cifra una tantum per le royalty pregresse. Il patteggiamento prevede un contratto di licenza di sei anni estendibile per altri due. La notizia ha fatto già la prima “vittima”: Intel ha sospeso tutti gli investimenti sui modem mobile per il 5G.

Pubblicato il 17 aprile 2019 da Alessandro Andriolo

Apple e Qualcomm hanno sotterrato l’ascia di guerra. Dopo oltre due anni di durissimi scontri frontali, le aziende hanno deciso di porre fine a tutte le dispute legali che riguardavano il pagamento delle royalty sui brevetti del chip maker di San Diego. L’accordo è giunto a poche ore di distanza dall’apertura ufficiale del processo che doveva scrivere una volta per tutte la parola fine sulla vicenda. Qualcomm chiedeva 7 miliardi di dollari a Cupertino come arretrati, oltre a svariati miliardi per danni, mentre Apple (insieme a quattro fornitori coinvolti nello stop ai pagamenti delle royalty deciso dalla Mela nel 2017) ne voleva 27. Il patteggiamento prevede un nuovo contratto di licenza di sei anni, con l’opzione di estenderlo per altri due. Inoltre, l’accordo include anche un pagamento una tantum di Cupertino al produttore di San Diego, ma i termini economici non sono stati specificati.

La pace fatta dai due colossi ha avuto fin da subito due esiti evidenti. Il titolo di Qualcomm è schizzato a Wall Street del 23 per cento: la Mela è sempre stata una dei clienti principali del chip maker californiano e questa battaglia legale ha enormemente pesato sui conti di Qualcomm. Ma l’esito quasi imprevedibile di questa ritrovata intesa riguarda direttamente una terza azienda: Intel. A poche ore di distanza dalla notizia, il gruppo di Santa Clara ha annunciato l’interruzione degli investimenti sui modem per il 5G.

Dopo l’interruzione dei rapporti con Qualcomm, Apple aveva deciso di rivolgersi a Intel per la fornitura di chip mobili per le reti di quinta generazione a partire dal 2020. Quest’ultima aveva messo in cantiere il modulo Xmm 8160, ma a inizio mese erano circolate indiscrezioni su un possibile ritardo nei tempi di sviluppo. Ritardi smentiti però dalla stessa azienda. Ma ora lo scenario è radicalmente cambiato.

“Continueremo a soddisfare le richieste dei clienti per la linea di prodotti per smartphone 4G”, ha sottolineato la società in una nota, ma al momento non ci sono i margini per garantire la profittabilità derivante dal business dei modem 5G per gli smartphone. Le nuove reti “continueranno a essere una priorità strategica per Intel”, ha aggiunto il Ceo Bob Swan. “Stiamo valutando il modo di far fruttare il lavoro svolto finora, comprese le opportunità generate da un’ampia serie di piattaforme ‘data centriche’ e di dispositivi”. Maggiori dettagli saranno forniti durante la call con gli analisti seguente alla pubblicazione dei conti trimestrali, il 25 aprile.

 

Tag: mercati, intel, apple, qualcomm, brevetti, 5g, accordi, cause legali, dispute legali

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