23/06/2023 di Redazione

Pagamenti digitali a un punto di svolta nelle aziende italiane

Le carte superano il contante nelle preferenze di pagamento di Pmi ed esercenti italiani. Uno studio di Mastercard.

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Un sorpasso storico: in Italia anche nei punti vendita e nella ristorazione, nonché nelle piccole e medie imprese, i pagamenti digitali hanno superato il contante. Se carte di credito, wallet digitali e altri metodi di transazione senza contante già da tempo dominano gli acquisti online (sia di beni materiali, sia di servizi), ma “faccia a faccia”, alla cassa del supermercato o del bar o del negozio, questo ancora non era accaduto. Ora uno studio (“Step into the Next Economy: il digitale come leva strategica per il futuro delle Pmi”) di Mastercard, realizzato in collaborazione con AstraRicerche attraverso 804 interviste online, certifica il sorpasso.

Tra le aziende medie e piccole e gli esercenti, infatti, il 27,9% considera le carte come la forma di pagamento più gradita, mentre solo il 23,3% cita i contanti. Se restringiamo il campo ai soli esercenti, banconote e monete sono ancora lo strumento prevalente, ma con piccolissimo scarto: su dieci pagamenti incassati, in media 3,5 sono stati fatti in contanti, 2 con bancomat o carta di credito, 1,6 con bonifico, meno di uno utilizzando lo smartphone o lo smartwatch. Tendenzialmente, attività commerciali di piccole dimensioni restano più legate ai contanti.

“Dal punto di vista delle piccole e medie imprese l'interesse per la digitalizzazione è molto alto”, ha commentato Michele Centemero, country manager Italia di Mastercard. Dal sondaggio è emerso che tra le Pmi e gli esercenti italiani il 43,4% si sente vicino ai temi della digitalizzazione e innovazione, e il 36,6% cerca di competere con i concorrenti anche su questi fronti. “Ancor più importante”, ha proseguito Centemero, “è il fatto che il 39% si dichiara orgoglioso degli investimenti compiuti in digitalizzazione: questo per me è un chiaro segnale, una conferma di ciò che in Italia si sta facendo con il Pnrr”.

L’indagine ha anche gettato uno sguardo sul futuro. Nel medio termine potrebbe esserci un nuovo sorpasso: il 48,4% delle Pmi interpellate ha detto di considerare i pagamenti via smartphone o dispositivi indossabili (tramite chip Nfc o transazione card-on-file) tra le proprie preferenze di pagamento da qui a tre anni. La percentuale delle carte è vicina, ma leggermente inferiore: 45,7%. Dunque resteranno uno strumento importantissimo in futuro, ma affiancate da altri metodi cashless. Una Pmi su tre, inoltre, immagina che nell’anno 2026 utilizzerà volentieri anche i pagamenti tramite siti Web e applicazioni collegabili direttamente al conto corrente.
 



 

Luci e ombre dei pagamenti B2B
I pagamenti senza contante dominano anche nell’ambito B2B, dove lo strumento più utilizzato è il bonifico bancario (55,1% del campione), seguito dalle carte di pagamento (30,4%), dai contanti (29,6%) e da addebiti SEPA Debit o RID (27,7%). Le carte business in generale vengono apprezzate, ma molte aziende vorrebbero anche usufruire di servizi aggiuntivi come offerte e agevolazioni negli acquisti (49,6%), strumenti per la digitalizzazione dell’attività (41,3%) e supporto sulle competenze utili per migliorare il proprio business (22,1%).

Va detto, inoltre, che in Italia nei pagamenti B2B oggi come oggi sono frequenti gli intoppi. “Il futuro è ancora tutto da vedere dal punto di vista della digitalizzazione”, ha commentato il country manager di Mastercard. “La situazione dei pagamenti B2B, con bonifici e contanti in posizione rilevante, sta generando dei mal di pancia. Il 54% ha riscontrato dei problemi”. In particolare, il 20,7% degli intervistati è incappato in qualche pagamento non andato a buon fine, il 20,2% ha riscontrato problemi tecnici che hanno richiesto di ripetere l’operazione, il 10,8% ha trovato scarsa chiarezza nelle condizioni economiche del pagamento (data, valuta, tempo di esecuzione). E resta in primo piano, qui come altrove, il tema della sicurezza: nei pagamenti B2B il 34,1% del campione ha subìto raggiri o truffe.

 


 


I progetti di Mastercard in Italia
A margine della presentazione della ricerca, Centemero ha commentato l’attuale posizionamento di Mastercard sul mercato italiano. “Per noi il segmento imprese è ancora sottopenetrato, sia per la quando riguarda la grande impresa sia per le Pmi”, ha ammesso. “In italia, così come a livello europeo, si è data maggiore priorità della digitalizzazione al consumer. Oggi però puntiamo a incrementare le attività rivolte alle aziende e abbiamo creato una struttura dedicata per seguire questa tipologia di clienti. In generale oggi c’è un’attenzione molto più alta sul digitale per le imprese, per la gestione dei dati, la reportistica, la gestione del flussi di cassa. Stiamo anche lavorando per creare un ecosistema tra buyer e imprenditore”.

Per quanto riguarda le attività B2B, Mastercard sta puntando sulle soluzioni di ecosistema che accelerano tutta la filiera, oltre all’attenzione ai dati. “L'utilizzo di fintech o di terze parti è chiave”, ha aggiunto il country manager. “Abbiamo programmi che permettono a queste realtà di entrare nel mondo di Mastercard in modo agevolato e di essere poi visibili nella nostra filiera”.

 

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