Panda scopre se le nostre email e password sono state hackerate
Il nuovo servizio gratuito Dark Web Scanner, supportato da WatchGuard, scandaglia il Dark Web alla ricerca di credenziali rubate.
Pubblicato il 07 settembre 2021 da Redazione

Come scoprire se le nostre credenziali, username e password, sono state hackerate? Per quanto riguarda le caselle di posta elettronica, un popolare strumento gratuito è il sito Ihavebeenpwned, che permette di controllare se un indirizzo email è stato violato e in quali eventuali data breach. Da oggi è anche disponibile un servizio gratuito di Panda Security, che si avvale anche del supporto di WatchGuard: Dark Web Scanner, questo il nome, esegue una scansione del Dark Web per cercare tracce di credenziali associate a un account.
Se le trova, significa che c’è stata una violazione e che quelle credenziali sono state messe in vendita nei marketplace clandestini della Rete. Per utilizzare il servizio è sufficiente creare un account (My Panda) e poi accedervi per eseguire con Dark Web Scanner scansioni sulle credenziali da verificare.
“Siamo in un momento in cui il furto di dati e in particolare delle credenziali d’accesso è una fonte di denaro molto importante per i criminali informatici”, ha sottolineato Alberto Añón, consumer product manager di Panda Security. “Questa nuova caratteristica di Panda Dome è il risultato delle richieste dei nostri clienti e della costante necessità di adattarsi ad un mondo digitale sempre più complesso. Panda Security s’impegna a migliorare continuamente i servizi e la sicurezza dei suoi utenti”,
Oggi più che mai, con la grande accelerata dello smart working e del lavoro ibrido in tutto il mondo i criminali informatici hanno a disposizione ricche opportunità di violare account personali. Questo è accaduto perché le reti domestiche e i dispositivi personali, di norma, dispongono di livelli di protezione inferiori a quelli aziendali, ma anche perché è aumentato enormemente l’utilizzo quotidiano a scopo lavorativo di servizi e piattaforme cloud. Violando caselle di posta e altri account, i criminali hanno accesso a dati aziendali oltre che personali.
Che esista un “effetto pandemia” che si riverbera sul fenomeno del furto di dati è confermato anche da un recente studio di Crif. Tra il primo e il secondo semestre del 2020 il furto di dati personali (tra cui anche username, password, indirizzi email personali e aziendali, numeri di telefono, numeri di carte di pagamento) è cresciuto del 56,7%, come si evince dal monitoraggio dei dati esposti sul Dark Web.
PANDA
- Panda scopre se le nostre email e password sono state hackerate
- Truffe online e furto di dati, le paure dopo un anno di covid-19
- Le soluzioni di cybersecurity: predittive, proattive e pronte a tutto
- Panda Security, nuovo country manager per Italia e Svizzera
- Vulnerabilità sotto controllo con Panda Patch Management
NEWS
- Paessler acquisisce Itps Group per potenziare il monitoraggio
- I chatbot si preparano a invadere i social, con Meta AI e "personaggi"
- I servizi di cloud computing di Akamai trovano casa a Milano
- Riverbed aiuta a misurare e ridurre i consumi degli endpoint
- Ibm semplifica il reporting Esg con il Natural Language Processing