03/04/2017 di Redazione

Perdite limitate, BlackBerry riparte con software e servizi

Nel trimestre terminato a fine febbraio l'azienda ha registrato una perdita netta di 47 milioni di dollari, di molto inferiore alle stime e ai danni dello scorso anno. Il giro d'affari del software e dei servizi per le aziende crescerà, secondo John Chen,

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La trasformazione ha giovato a BlackBerry. L'azienda canadese inizia a raccogliere i primi frutti di un'opera non facile di riposizionamento e di rinuncia a parti importanti del business. Dopo anni difficili, sfociati nel definitivo abbandono dell'hardware dei telefoni (ora il marchio è concesso in licenza alla cinese Tlc), si tira finalmente un sospiro di sollievo con i risultati finanziari del quarto trimestre dell'anno fiscale 2017, terminato il 28 febbraio: nonostante alcuni segni “meno”, il quadro generale è migliore delle attese degli analisti. A fronte di un fatturato trimestrale di 286 milioni di dollari, alla voce utile netto si è registrata una perdita di 47 milioni di dollari, apparentemente grave ma in realtà di molto inferiore alle stime, che pronosticavano un rosso di 74 milioni di dollari. Con un valore di 0,09 dollari ad azione, i titoli BlackBerry non hanno generato guadagni per i loro proprietari ma nemmeno sostanziali danni.

 

Ben più preoccupante era la situazione di un anno prima: nel trimestre terminato a fine febbraio 2016, la perdita sull'utile netto era stata di 238 milioni di dollari, ovvero di 45 centesimi ad azione. Alla luce della storia recente dell'azienda, quindi, i nuovi numeri lasciano ben sperare per il futuro. La ex Research In Motion ed ex colosso della telefonia cellulare, forte soprattuto sull'utenza business, oggi è una società fornitrice di software e servizi per il mobile, l'Internet of Things e l'automotive (legato al sistema operativo Qnx).

 

A proposito di automobii, è notizia recente l'assunzione di 400 ingegneri di BlackBerry da parte di Ford. Considerando questa dipartita e alcuni licenziamenti, ma anche i mille professionisti assunti lo scorso anno, i numero delle teste è rimasto sostanzialmente stabile. L'azienda, in compenso, è riuscita a ridurre di molto i suoi costi operativi proprio grazie al mutato modello di business. “Non progettiamo più hardware, antenne, tastiere... non abbiamo più bisogno di ingeneri da impiegare nelle fabbriche come nella realizzazione dei dispositivi”, ha detto il Ceo e presidente esecutivo, John Chen, durante la earnings call (come riporta il Financial Post).

 

 

 Priv e Passport, due fra gli ultimi smartphone commercializzati da BlackBerry prima della vendita del marchio

 

Rivolgendosi agli analisti, l'amministratore delegato ha anche detto di prevedere per l'anno fiscale 2018 una crescita compresa fra il 13% e il 15%% per il giro d'affari del software e dei servizi. Queste due componenti sembrano in effetti destinate a maturare, considerando che per essi nel solo trimestre concluso a febbraio sono stati registrati 3.500 ordini. Un po' di linfa, per il fatturato e soprattutto per gli utili, arriverà poi dalle royalty che BlackBerry incasserà su ogni smartphone di Tlc venduto. Quanti se ne venderanno, difficile dirlo. Ma Chen vola piuttosto alto: “Personalmente, sarei deluso se fossero soltanto un milione”.

 

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