04/03/2016 di Redazione

Reti, Cisco cambia il Dna delle imprese in chiave digitale

Il vendor ha lanciato Digital Network Architecture, soluzione che integra le principali innovazioni nel networking definito dal software in un’architettura aperta ed estendibile. Disponibile in tutta la famiglia di prodotti One, la novità è basata su cinq

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La trasformazione digitale oggi è necessaria per competere sul mercato e passa per tutti i livelli, anche per la rete. Ma è fondamentale gestirla al meglio, in modo da ridurre al minimo le complessità, i rischi e i costi. Il software rappresenta una chiave preziosa, su cui ha scommesso anche Cisco presentando Digital Network Architecture (Dna), soluzione che integra le principali innovazioni in ambito networking definito dal software in una singola architettura aperta ed estendibile. Dna presenta la tecnologia Cisco Aci (Application Centric Infrastructure), ampliando l’approccio basato sulle policy e la strategia software a tutta la rete (campus, filiale, componenti wired e wireless, core ed edge). La nuova architettura del vendor è disponibile in tutta la famiglia software Cisco One e il colosso statunitense ha imperniato la soluzione su cinque principi: virtualizzazione totale, automazione, analisi pervasiva, gestione via cloud e apertura (programmabilità) a tutti i livelli.

L’automazione, per esempio, passa dalla Piattaforma Apic-Em e dal software Plug and Play. Quest’ultimo, disponibile on-premise oppure gestito in cloud, elimina la necessità di qualsiasi pre-configurazione o distribuzione alle postazioni remote. L’agent risiede sui router e sugli switch Cisco e comunica direttamente con il controller di rete (di cui è anche disponibile una nuova versione), riducendo tempi di implementazione e costi. Inoltre, l’Easy Quality of Service permette alla rete di aggiornare, in modo dinamico, le impostazioni basate sulle policy relative alle applicazioni.

La componente “virtualizzante” di Dna si compone invece del sistema operativo Ios Xe e del pacchetto Enterprise Network Function Virtualization, di cui fa parte. Il sistema operativo di rete è ottimizzato per la programmazione, l’automazione basata sul controller e il mantenimento dello stato di efficienza. Il nuovo ambiente fornisce Api open source per sviluppare applicazioni indipendenti parti, software-defined management, hosting degli applicativi, edge computing e la necessaria astrazione dall’infrastruttura fisica.

 

Fonte: Cisco. I principi della Dna

 

L’os, ad oggi, supporta le soluzioni Cisco Catalyst 3850/3650, Asr 1000 e Isr 4000 ma l’obiettivo del vendor è quello di estendere la compatibilità a tutta la gamma Enterprise Network. Come detto, Ios Xe include anche Enterprise Nfv, che separa l’hardware dal software e permette alle aziende di avviare le funzionalità di rete da qualsiasi luogo. La soluzione include sia una dotazione software completa sia i servizi di orchestrazione. I manager It hanno così a disposizione diverse opzioni di implementazione: piattaforma Cisco personalizzata e non, piattaforma server o una qualsiasi soluzione x86.

Il “pilastro” della nuvola è invece rappresentato dal servizio gestionale Cmx Cloud, che fornisce una visione approfondita dell’operatività e un engagement personalizzato, sfruttando le informazioni sulla posizione e sulla presenza provenienti dall’infrastruttura wireless. Con Cmx Cloud le aziende possono semplificare la fruizione della connettività senza fili e accedere ai dati sul comportamento dei clienti, migliorandone il coinvolgimento. 

A livello di rete Wan, infine, Cisco mette a disposizione Intelligent Wan: servizio che ne automatizza implementazione e gestione, consentendo grazie alla sua flessibilità di configurare i servizi nelle filiali e negli uffici periferici in pochi minuti. In questo modo non sono più necessarie le classiche attività di configurazione delle funzionalità di rete avanzate, permettendo così di assegnare priorità alle applicazioni, la selezione del percorso e il caching.

 

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