03/04/2017 di Redazione

Storage in sede e nel cloud, fine delle contraddizioni con Oracle

Con la nuova offerta Cloud Converged Storage per la prima volta un vendor integra i propri servizi di nuvola con i propri sistemi Nas, per l'archiviazione on premise. I vantaggi sono di natura economica e gestionale.

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I problemi di integrazione fra il cloud e l'on premise dovranno diventare solo un ricordo, almeno per quanto riguarda lo storage. Questo promette Oracle con la sua nuova offerta Cloud Converged Storage, che per la prima volta mette insieme servizi (di un unico vendor) di custodia e gestione dei dati e sulla nuvola e appliance fisiche per l'archiviazione. In sostanza, si possono utilizzare risorse on premise ad alte prestazioni della serie Zsf Storage Appliance, ricorrendo però a Oracle Storage Cloud in aggiunta, se e quando necessaio. In questo modo si ottengono vantaggi sia squisitamente economici, sia di semplificazione gestionale.

 

Il tratto d'unione fra i due “mondi” è il software Oracle Zfe Cloud, presente a bordo dei più recenti sistemi Zsf Storage Appliace: con esso si possono trasferire dati e/o applicazioni in modo semplice e uniforme nel cloud. Inoltre, si elmina la necessità di adottare gateway cloud esterni o di acquistare licenze software o licenze per l'accesso al cloud. Costi, questi ultimi, solitamente applicati dai venditori tradizionali di sistemi on premise per consentire appunto di utilizzare attraverso le loro infrastrttture servizi di cloud pubblico.

 

Oltre ai vantaggi economici, con la proposta di Oracle si possono ottenere benefici gestionali ovvero evitare problemi legati alla visibilità end-to-end dei sistemi, alla diagnostica e al supporto. L'offerta Cloud Converged Storage può essere impiegata, come suggerisce il nome, per le procedure di archiviazione, ma anche per attività come il backup, il recovery delle applicazioni, lo sviluppo, il test, la replica di snaphot, il DevOps e altro ancora.

 

Il tutto è poggiato su una singola Api (Application Programming Interface), con cui si possono migrare i carichi di lavoro in modalità lift-and-shift. Questo consente alle applicazioni di usare sia i dati archiviati sulle appliance Zfs, sia quelli custoditi sul cloud, senza che sia necessario modificare le applicazioni stesse.

 

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