17/03/2017 di Redazione

Swatch pronta a fare concorrenza ad Android e watchOs

L’azienda svizzera ha iniziato lo sviluppo di un sistema operativo proprietario per smartwatch, che dovrebbe trovare posto in un orologio Tissot in arrivo l’anno prossimo. Il Ceo del gruppo, Nick Hayek, ha promesso una durata maggiore della batteria e una

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Il competitivo mercato degli smartwatch potrebbe avere presto un nuovo player: Swatch. L’azienda svizzera ha affermato, per bocca del proprio Ceo Nick Hayek, di essere al lavoro non propriamente su una nuova famiglia di indossabili, bensì su un sistema operativo competitor di Android Wear e watchOs. Anche perché, tramite la controllata Tissot, la casa elvetica ha già tentato un timido approccio al segmento: l’anno scorso ha infatti svelato lo Smart-Touch, dispositivo con batteria a ricarica solare che, però, non è ancora arrivato sul mercato. Secondo quanto spiegato dall’amministratore delegato a Bloomberg, il primo modello a essere dotato del nuovo sistema operativo sarà proprio un orologio marchiato Tissot e dovrebbe essere lanciato verso la fine del 2018.

La piattaforma software sarà, almeno secondo le intenzioni di Swatch, molto meno esigente dal punto di vista energetico e sarà in grado di proteggere molto meglio i dati rispetto alle soluzioni concorrenti. L’azienda ha inoltre sviluppato il primo chip Bluetooth proprietario, definendolo come il più piccolo del mondo.

I dettagli sul nuovo os sono al momento nulli. Hayek ha parlato dell’importanza dei dispositivi wearable e dei varchi possibili che si potrebbero aprire nel mercato, “ma prima si deve miniaturizzare e disporre di un sistema operativo indipendente”, ha sottolineato il Ceo di Swatch. Una scelta che pagherà? Secondo Luca Solca, analista di Exane Bnp Paribas, probabilmente no.

 

Lo Smart Touch di Tissot

 

“Non sono convinto”, ha spiegato l’esperto a Bloomberg. “La gente che utilizza gli smartwatch si aspetta di trovare le stesse applicazioni presenti sui dispositivi mobili. Un sistema operativo proprietario” va in direzione contraria. Ma l’obiettivo di Swatch è anche quello di fornire la piattaforma a costruttori terzi, senza quindi limitarsi al proprio recinto.

Il software, sviluppato in collaborazione con lo Swiss Center for Electronics and Microtechnology, ha già ricevuto un centinaio di richieste di informazioni da altre aziende, la metà delle quali dalla Silicon Valley: realtà che a quanto pare non vogliono dipendere né da Android né da iOs (e suoi derivati) per i propri prodotti.

 

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