07/07/2022 di Redazione

Telecom Italia si prepara allo scorporo, svelati i dettagli

Il management ha presentato al Cda i dettagli del piano industriale, spiegando come opereranno le future NetCo e ServiceCo (Tim Enterprise, Tim Business, Tim Brasil, Noovle, Olivetti e Telsy).

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Telecom Italia è pronta a dividersi in due. La strategia dello scorporo, già ampiamente discussa sia a porte chiuse nel Cda sia sui media, era stata approvata lo scorso marzo. Ora il management dell’azienda, guidata dall’amministratore Pietro Labriola, ha presentato al Cda i dettagli del piano industriale. Come già noto, la strategia prevede la creazione di due società distinte: NetCo, che gestirà i servizi di rete infrastrutturali, e ServCo, che includerà la telefonia (fissa e  mobile, consumer e business), i servizi cloud e Ict di Tim Enterprise, Tim Consumer e Tim Brasil. In questo modo, Telecom Italia dovrebbe riuscire a superare il modello dell’integrazione verticale tra servizi e infrastruttura, nonché a ridurre il proprio indebitamento attraverso operazioni di trasferimento e con la valorizzazione di alcuni asset del Gruppo.

Più precisamente, NetCo includerà la rete fissa, primaria e secondaria, le attività wholesale domestiche e quelle internazionali (Sparkle). A detta dell’azienda, NetCo può rappresentare “il primo caso in Europa di realizzazione di un polo di infrastrutture e tecnologie di rete in fibra a disposizione di tutto il mercato e con una presenza capillare su tutto il territorio nazionale”. La società si focalizzerà sul mercato wholesale, “con il compito di accelerare ulteriormente il deployment della rete in fibra, beneficiando nel medio-lungo termine dei cicli di investimento e dei relativi ritorni tipici del mercato infrastrutturale”. Su NetCo, segnala Repubblica, dovrebbero essere trasferiti fino a 11 miliardi di debiti e poco meno di 22 mila degli attuali dipendenti. 

 

Pietro Labriola, AD di Tim

 

 


ServiceCo sarà, invece, composta da tre anime. La prima, Tim Enterprise, include tutte le attività commerciali rivolte all’utenza delle grandi imprese e della Pubblica Amministrazione, oltre a Noovle (società di servizi cloud), Olivetti (che oggi è la “digital farm” di Tim) e Telsy (cybersicurezza). La seconda, Tim Consumer, concentra tutte le attività commerciali per la rete fissa e mobile, rivolti non soltanto ai consumatori finali ma anche alle piccole e medie imprese. “Una riorganizzazione profonda delle sue attività, basata sulla semplificazione, sarà l’elemento chiave per migliorare le performance”, ha fatto sapere l’azienda. La terza componente di ServiceCo è Tim Brasil, per la quale, in seguito all’acquisizione delle attività mobili del Gruppo Oi, si prevede una più rapida crescita di ricavi e utili.

A detta della società di Labriola, questo piano permetterà di “migliorare le performance operative con un focus economico finanziario specifico per ciascuna entità e di attrarre nuovi partner industriali e finanziari”. Inoltre il Gruppo Tim potrà raggiungere “una struttura del capitale sostenibile, grazie ad un importante percorso di miglioramento della posizione finanziaria che prevede il deconsolidamento della rete fissa e l’eventuale ingresso di nuovi soci di minoranza in Tim Enterprise”.

 

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