07/07/2023 di Redazione

Trasformazione digitale, il 65% delle aziende è ancora “dilettante”

Il “Digital Maturity Index” di F5 evidenzia che solo il 4% delle aziende sa adottare e integrare la tecnologia come elemento chiave del business.

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Si parla da anni di trasformazione digitale ed è ormai chiaro come la tecnologia sia un importante, forse il più importante motore di innovazione e competitività per le aziende di ogni dimensione e settore. Ma quanto sono mature in questo percorso, che coinvolge infrastrutture, dispositivi, software, servizi, strategie di gestione dei dati e processi? Dall’ultima analisi realizzata da F5 risulta che il 65% delle aziende è solo un “dilettante” del digitale, forte magari in alcune aree e debole in altre. 

Si limita al 4% la quota delle aziende mature e capaci di adottare e integrare la tecnologia al punto da renderle fondamentale per la propria attività, C’è poi un 31% di “temporeggiatori”, realtà che indugiano in tutte le dodici metriche utilizzate da F5 per la propria analisi.

La società specializzata in sicurezza e delivery delle applicazioni ha definito un indice (“ Digital Maturity Index”) considerando, appunto, dodici metriche e sei capacità tecniche sulla base di 300 risposte del report “State of Application Strategy 2023”. Le sei capacità tecniche che F5 ritiene cruciali per la trasformazione digitale sono l’infrastruttura, la delivery delle applicazioni, i dati, le operazioni di Site Reliability Engineering, l’osservabilità unita all’automazione, la sicurezza.
 

Come si diceva, solo un 4% (definito “doer”) è forte in tutte queste aree e sa utilizzare le tecnologie più innovative per offrire nuovi servizi, per sfidare la concorrenza e per prendere decisioni basate sui dati. In alcuni settori, come i servizi finanziari, la sanità, l'istruzione e l’energia e utilities, addirittura nessuna azienda si è posizionata in questa categoria. Cloud e l’intelligenza artificiale sono due tra gli indicatori più rilevanti, che distinguono le aziende con elevata maturità digitale dalle altre: tendenzialmente, tra i doer e i dilettanti le percentuali di adozione sono maggiori rispetto a quelle dei temporeggiatori.

Un altro indicatore significativo è il grado di automazione complessivo che l'azienda ha raggiunto, ma ancor più qualificante è l’approccio alla cybersicurezza. La stragrande maggioranza dei "doer" utilizza un approccio di piattaforma (platform approach) per proteggere l'azienda (91%), l'infrastruttura (82%) e le applicazioni e Api (74%), e le percentuali calano progressivamente tra i "dilettanti" e i "temporeggiatori”.

 

“In un momento in cui ci si concentra più che mai sulle potenzialità delle tecnologie dirompenti, la nostra analisi misura quanto le organizzazioni sono pronte a trarne concretamente vantaggio", ha commentato Lori MacVittie, distinguished engineer di F5. "Il fatto che così poche organizzazioni siano digitalmente mature può sorprendere, ma in realtà sottolinea la complessità di questa transizione e l’estensione e la profondità delle capacità tecniche necessarie per avere successo. Anche dopo un lungo percorso di digital transformation, la maggior parte delle organizzazioni ha ancora molto da fare".

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