19/04/2022 di Redazione

Twitter presa tra Elon Musk, Thoma Bravo e “pillole avvelenate

Per fermare la scalata del patrono di Tesla, l’azienda adotta la strategia della poison pill. Intanto, secondo rumors, sta per spuntare una nuova offerta di acquisizione.

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Twitter è contesa tra più potenziali acquirenti. Un Elon Musk che molti vorrebbero, invece, tenere lontano dalle strategie e dalle sorti della piattaforma social, e un fondo di investimento già proprietario di molte aziende tecnologiche come Thoma Bravo. Musk giorni fa aveva lanciato la propria offerta: acquistare tutte le azioni al costo di 54,20 dollari ciascuna, per un totale di circa 43 miliardi di dollari, per poi ritirare la società dalla Borsa.

Con il suo 9% di quote, il patrono di Tesla e Space X è attualmente il principale azionista di Twitter, come si è scoperto recentemente. Tra l'altro Musk ha aspettato diverse settimane prima di comunicare l'acquisto delle azioni, violando una legge federale che impone l'obbligo di notifica entro dieci giorni. Ora in caso di rifiuto per quella che considerava la sua “migliore e ultima offerta”, il miliardario ha minacciato di “riconsiderare la mia posizione come azionista”.

La sua proposta decisamente non è piaciuta al
consiglio di amministrazione di Twitter, che all’unanimità ha approvato una regola che introduce un meccanismo noto nel gergo finanziario come poison pill, pillola avvelenata. Se un qualunque soggetto dovesse tentare di acquisire più del 14,9% delle quote senza l’approvazione del Cda, allora altri potrebbero comprare azioni aggiuntive alla metà del loro valore. Questo meccanismo, che sarà in vigore per un anno, serve a diminuire la percentuale di proprietà posseduta da chi tenta una scalata.

Intanto, la società d’investimento Thoma Bravo (la stessa che ha appena venduto Barracuda al fondo Kkr), secondo fonti di agenzie di stampa avrebbe contattato Twitter per esprimere il proprio interesse, ma ancora non ci sarebbe un’offerta di acquisizione fatta e finita. Contattate dai giornalisti, entrambe le società hanno preferito non commentare l’indiscrezione.

Dopo un 2021 che ha fruttato 5,1 miliardi di dollari di ricavi e con una media di 217 milioni di utenti giornalieri monetizzabili (il dato è riferito all’ultimo trimestre), Twitter affronta oggi la crescente competizione degli altri social network, da cui pure si distingue fondamentalmente per le proprie modalità di interazione e format di contenuti. Il nuovo amministratore delegato Parag Agrawal, entrato in carica dallo scorso novembre dopo le dimissioni di Jack Dorsey, dovrà raggiungere il duplice obiettivo dei 315 milioni di utenti giornalieri monetizzabili e di 7,5 miliardi di dollari di ricavi nel 2023.

 

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