08/11/2024 di redazione

Telespazio fa un viaggio verso la nuvola con Sap e Aws

L’azienda multinazionale, joint-venture tra Leonardo e Thales, ha scelto di migrare da un Erp Sap on-premise al cloud, centralizzando in Italia le attività relative al gestionale.

Un'immagine artistica della missione Sentinel-2, parte del programma Copernicus (Immagine: Telespazio)

Un'immagine artistica della missione Sentinel-2, parte del programma Copernicus (Immagine: Telespazio)

Dalla terra allo spazio, dall’on-prem alla “nuvola”. Sono di diverso tipo i viaggi affrontati da Telespazio, società fondata nel 1961 a Roma e partecipata in joint-venture da Leonardo e Thales. Con i suoi 3.300 dipendenti in 15 Paesi (di cui 1.500 in Italia) e un fatturato annuo di 700 milioni di euro, oggi è uno tra i principali operatori mondiali nel campo dei servizi spaziali, occupandosi di progettazione e sviluppo di satelliti, gestione delle attività di lancio e controllo in orbita, servizi di osservazione della Terra e ancora comunicazioni integrate, servizi navigazione e localizzazione satellitare e programmi scientifici.

Tecnologie di analytics su Big Data e di machine learning (per esempio per studi sul cambiamento climatico) sono il pane quotidiano per un’azienda naturalmente propensa all’innovazione, ma anche l’Enterprise Resource Planning (Erp) è uno strumento essenziale per far funzionare una macchina complessa come il business di Telespazio, in Italia e all'estero. Fino al recente passato l’azienda utilizzava Sap Ecc, la componente centrale dell’Erp di Sap, poi sostituito dal più evoluto e veloce Sap S/4HANA, basato su motore di database in-memory.

Telespazio ha però poi avviato un percorso di migrazione a S/4HANA Cloud, incluso nell’offerta Rise with Sap, con un obiettivo: poter ospitare all’interno di un unico sistema Sap tutte le società estere e controllate. “Dal 2021, lavoriamo a un percorso di digitalizzazione che ha come core Sap S/4HANA Cloud con l’obiettivo di realizzare un’unica soluzione, un solo framework al servizio di tutto il gruppo Telespazio”, spiega Maria Teresa Basile, senior vice president Digital Solutions di Telespazio. “L’idea è che il framework offra a ciascuna società controllata la possibilità di avere un proprio sistema informativo tecnologicamente avanzato, basato sul cloud, e gestito in maniera moderna”.

Sono stati messi a confronto i requisiti delle due alternative, partendo dagli aspetti di cybersicurezza e protezione dei dati e valutando, poi, anche i costi di gestione delle infrastrutture. Il fornitore cloud scelto è Aws, che al momento della decisione era l’unico hyperscaler a poter proporre data center in Italia sia per l’infrastruttura principale sia per le attività di disaster recovery.

La scelta del passaggio al cloud è stata anche resa possibile da quella che l’azienda chiama “un’importante operazione di change management”, che ha riguardato dapprima il team IT di Telespazio e successivamente l’intera organizzazione. Al momento sono in corso attività di implementazione per le sedi di Telespazio ubicate in Francia e Romania

“Oggi”, prosegue Basile, “l’organizzazione dell’area di soluzioni digitali al servizio dei processi gestionali è centralizzata ed è gestita dall’Italia da un pool di circa quaranta persone che si occupa di assicurare a Telespazio, e a tutte le società controllate, sia la gestione del proprio sistema informativo sia la possibilità di sviluppare processi intraziendali per rendere più efficienti i processi e le attività che attualmente vengono svolte extra sistema, con il rischio di causare errori che grazie al nuovo progetto Sap andremo a eliminare”.

Un'immagine descrittiva del programma Galileo (Immagine: Telespazio)

Un'immagine descrittiva del programma Galileo (Immagine: Telespazio)

“In Telespazio lo definiamo un progetto di inclusione applicativa”, racconta ancora la senior vice president, “dove per noi la differenza tra integrazione e inclusione è che, se l’integrazione è praticamente un passaggio imposto, dove le funzionalità da implementare sono già decise, il progetto di inclusione tiene invece conto delle esigenze di ogni società del gruppo. Vi saranno sicuramente delle funzionalità uguali per tutti, ma verranno anche considerate le esigenze locali e specifiche, perché vogliamo costruire qualcosa in cui le nostre aziende controllate si possano riconoscere facilmente”.

Oggi a livello locale sono circa 1.400 gli utenti che accedono al nuovo sistema, ma una volta terminato il passaggio nelle altre realtà controllate si arriverà a 3.300. “Tutti hanno notato da subito la semplificazione e la rapidità di esecuzione dei processi e delle transazioni, migliorando quindi i risultati operativi e riducendo il tempo richiesto per la gestione delle attività”, conclude Basile.

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