08/03/2024 di Roberto Bonino

Crescerà il peso dell’Italia nelle strategie di ServiceNow

Alla vigilia del lancio della nuova release Washington della piattaforma di workflow management, facciamo il punto dell’andamento della società con l’area vicepresident Italy & Israel Filippo Giannelli.

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Il prossimo 20 marzo ServiceNow lancerà ufficialmente la nuova release della propria Now Platform, denominata Washington. AI generativa e capacità di automazione sono gli elementi sui quali l’azienda è intervenuta maggiormente per rafforzare le funzionalità della piattaforma di workflow management, ma come accade per i puntuali aggiornamenti semestrali dello strumento, le novità spazieranno in diversi ambiti.

In anticipo sull’annuncio ufficiale, ci siamo intrattenuti con Filippo Giannelli, area vicepresident Italy & Israel, per capire soprattutto come l’azienda stia andando nel nostro Paese e quale sia stato l’impatto degli aggiornamenti annunciati lo scorso anno: “Sottolineerei che siamo stati gli unici fra i big del settore a non effettuare tagli di personale nel 2023”, ha rilevato il manager, “ed è un dato non trascurabile, visto che ormai siamo una realtà da 8,7 miliardi di fatturato e circa 23mila dipendenti. L’Italia si è allineata alla crescita complessiva della componente corporate, ma abbiamo prestato attenzione soprattutto al settore pubblico, dove abbiamo raddoppiato il numero di risorse dedicate, tanto di tipo commerciale che tecnico. Si tratta di una strategia di rafforzamento strutturale e non legata semplicemente alle opportunità correlate al Pnrr”.

Filippo Giannelli, area vicepresident e country manager di ServiceNow Italia

Filippo Giannelli, area vicepresident e country manager di ServiceNow Italia

Anche se l’AI generativa sarà al centro degli sviluppi di Washington, il terreno era stato preparato da Servicenow già lo scorso anno, a partire dalla partnership con Accenture e Nvidia, imperniata sul lancio di AI Lighthouse, un programma pensato per accelerare lo sviluppo e l'adozione di capacità di intelligenza artificiale generativa nelle aziende, integrando la piattaforma Now e il motore di automazione aziendale ServiceNow, i supercomputer e il software AI di Nvidia e i servizi di consulenza e implementazione di Accenture. A questo, s è aggiunta la disponibilità di NowAssist, sottomarchio introdotto per enfatizzare le funzionalità di GenAI nell’Itsm, nella gestione del servizio clienti, nella fornitura di servizi Hr e nel field service management: “La prima release ha rappresentato Il prodotto nuovo di maggior successo della nostra storia e questo vale anche per l’Italia”, ha indicato Giannelli.

L’interrogativo che tutti si pongono riguarda l’effettivo attecchimento sul campo degli investimenti e dei progetti che i vendor hanno messo a punto su questo fronte: “I nostri business partner sono già certificati sugli sviluppi più recenti della piattaforma e abbiamo sviluppato large language model già verticalizzati”, ha puntualizzato Giannelli. “La nostra prerogativa è l’offerta di una piattaforma unica con modello di dati altrettanto unico e questo è fondamentale per poter per integrare process mining, AI classica e generativa. Per noi lo switch per accendere l’AI è già a disposizione”.

Il 2024 dovrebbe essere un anno in cui il peso dell’Italia nelle strategie complessive di Servicenow sarà destinato ad aumentare: “Il programma RiseUp è stato declinato anche da noi e abbiamo così contribuito alla formazione di un milione di consulenti a livello globale”, ha specificato Giannelli. “Ora stiamo definendo accordi con le università per dare maggior corpo al programma. Certamente intendiamo radicarci ancor più sul territorio e saranno varate nuove importanti iniziative in tal senso nel corso dell’anno”.

La crescita nel Paese ha tratto linfa anche dall’evoluzione che il portafoglio d’offerta ha subito soprattutto negli ultimi quattro anni, da quando alla guida mondiale si è insediato Bill McDermott. Oggi ServiceNow offre una piattaforma end-to-end per la gestione dei processi aziendali, ma certamente, almeno qui da noi, un po' di attività di consolidamento dell’awareness al di fuori dell’It andrà fatta. Al di là dell’area delle risorse umane, infatti, la notorietà del brand non si può dire acquisita, se rapportata a quella dei big del software: “Figure come i Ciso o i responsabili del procurement, del finance e della produzione stanno imparando a conoscerci”, ha controbattuto Giannelli. “Il passo avanti sarà riuscire ad arrivare ai Ceo. Ci stiamo lavorando, al pari della volontà di espanderci verso processi che coinvolgano direttamente il customer service, la gestione degli ordini o i flussi produttivi”.

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