04/03/2024 di redazione

Customer Data Platform, quando i dati diventano un valore

Raccogliere dati per soli scopi di reportistica non è più sufficiente: il valore aggiunto sta negli insight. Il punto di vista e l’approccio di Axiante.

Le Customer Data Platform sono una delle nuove frontiere della gestione dei dati al servizio del business, e in questo caso anche dei clienti, che (in qualsiasi settore e mercato) oggi si aspettano una maggiore personalizzazione delle offerte. Si tratta, come il nome suggerisce, di piattaforme per la raccolta, la gestione e l’analisi dei dati dei clienti, ma di quali dati parliamo? E quali aziende possono trarre vantaggio dall’adozione di una Customer Data Platform? Ne discutiamo con Antonio D'Agata, project manager di Axiante.

Come è nato il concetto di Customer Data Platform?

"Oggi nelle organizzazioni esiste una mole crescente di dati prodotti da fonti eterogenee, dal Web agli smartphone. Per chi, in azienda, si occupa di analytics una delle principali sfide è riuscire a trarre valore da questa mole di dati, quindi raccoglierli, elaborarli, aggregarli e usarli per definire le migliori strategie. Una Data Platform consente di farlo, e rappresenta in tal senso un’evoluzione del data warehouse. Quest’ultima rimane una tecnologia utile per scopi di reportistica, ma una Data Platform comporta il valore aggiunto di poter trarre insight dai dati, cioè indicazioni che diventano una guida nei processi decisionali delle aziende. Inoltre, rispetto al data warehouse, una Data Platform ha la capacità di gestire una mole di dati molto superiore e inoltre presenta vantaggi di governance e certificazione.

Dal concetto di Data Platform deriva quello di Customer Data Platform, una piattaforma per la raccolta e l’analisi di dati sui clienti. Gartner la definisce come un sistema di marketing che unifica i dati dei clienti di un’azienda, provenienti da diverse fonti e canali, e che consente di modellarli. In particolare, una Customer Data Platform si basa su dati proprietari, raccolti dalle aziende direttamente dai clienti: la piattaforma li analizza, li “pulisce” e dà loro un senso. Ciò permette di definire la cosiddetta “visione univoca del cliente”, cioè un profilo di identità, preferenze e acquisti, che risulta visibile a tutti i sistemi e ruoli aziendali interessati". 

E quali sono i vantaggi?

"Sulla base di questa conoscenza un team di marketing può meglio definire le offerte e i servizi a cui un cliente è interessato, e di conseguenza può attivare le strategie di comunicazione e promozione più personalizzate ed efficaci. Possiamo dire che la Customer Data Platform è una tecnologia a diretto vantaggio del business, perché riguarda un’area, il marketing, da cui dipendono i risultati delle vendite. Come dicevamo, inoltre, comporta vantaggi per la governance dei dati e la certificazione.

Non è un caso, allora, che secondo le stime di Idc il mercato delle Customer Data Platform sia destinato a raggiungere un valore di 5,7 miliardi di dollari nel 2026. Secondo Extrapolate, inoltre, il mercato avrà un tasso di crescita annuale composto pari a 17,9% tra il 2024 e il 2023. Un aspetto che sarà di enorme interesse al futuro è legato allo sviluppo dell’intelligenza artificiale: attraverso le Customer Data Platform il cliente potrà ricevere le offerte personalizzate migliori per lui, elaborate direttamente dall’AI".

Antonio D'Agata, project manager di Axiante

Antonio D'Agata, project manager di Axiante

A quali aziende e casi d’uso si rivolge questa tecnologia?

"Una Data Platform ha senso ovunque esista una grande quantità di dati disponibili, che vengono prodotti e raccolti ma non sono gestiti e analizzati. Dunque è una tecnologia legata alla mole dei dati da gestire, più che alla dimensione dell’azienda o al settore di mercato. Noi di Axiante lavoriamo, per esempio, con la grande distribuzione organizzata, che storicamente raccoglie una vasta quantità di dati tramite carte fedeltà: qui, una Customer Data Platform consente di creare offerte specifiche per determinati cluster di clienti, e può combinarsi con il sistema di pianificazione già in uso.

Ma questa tecnologia è utile anche se applicata a diversi livelli della supply chain. Pensiamo al processo di demand planning, cioè di previsione e pianificazione della domanda: usare una piattaforma dati permette di analizzare meglio lo storico delle vendite, di delinare le tendenze di mercato e di capire le preferenze degli utenti. Si possono così definire strategie di produzione calibrate, evitando sia gli eccessi (dunque i costi inutili) sia le carenze di inventario (che significano mancate vendite e danno per la customer satisfaction)".

Qual è il punto di vista di Axiante sulla Customer Data Platform e come la proponete ai vostri clienti?

"Il nostro è un approccio graduale, che parte dalla definizione delle esigenze dell’azienda. Vogliamo metterci a disposizione delle aziende che hanno già imboccato il proprio percorso nella Data Platform e di quelle che devono ancora cominciarlo. Grazie alla nostra lunga esperienza in data integration, possiamo guidarle nell’adozione di una Data Platform anche laddove manchino risorse o competenze interne per farlo. Come Axiante, vediamo nel futuro di questa tecnologia una tendenza ad andare verso il cloud, considerando anche gli sforzi dei provider tesi a offrire una crescente varietà di strumenti per l’analisi dei dati. Pensiamo che la combinazione di cloud e intelligenza artificiale porterà sempre di più le aziende a vedere la Data Platform come qualcosa di diverso dal data warehouse e come un importante supporto per le strategie del business".

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