24/09/2024 di Roberto Bonino

Grandi manovre intorno a Intel. La fine di un’era?

Le difficoltà finanziarie del produttore di microprocessori hanno innescato voci e tentativi di acquisizione. L’ipotesi Qualcomm è affascinante ma complessa. Apollo Global Management ha avanzato una proposta da 5 miliardi di dollari.

<a href="https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Intel_Headquarters_in_2023.jpg">Coolcaesar</a>, <a href="https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0">CC BY-SA 4.0</a>, via Wikimedia Commons

Coolcaesar, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Avevamo già dato conto delle difficoltà di Intel, culminate con l’arresto dello sviluppo di nuovi stabilimenti di produzione in Europa.  Ma la situazione di debolezza ha innescato una ridda di speculazioni e mosse che potrebbero portare addirittura a un’acquisizione.

Il fondo Apollo Global Management avrebbe appena presentato un'offerta di acquisto, sotto forma di azioni, per un importo fino a 5 miliardi di dollari, secondo l'agenzia di stampa Bloomberg. La direzione del colosso americano dei semiconduttori starebbe esaminando la proposta del gestore patrimoniale. Va ricordato che lo scorso giugno la stessa realtà finanziaria aveva acquisito una quota del 49% in una joint venture, soprannominata Fab34, che gestisce uno stabilimento di produzione di chip Intel a Leixlip, in Irlanda, per un importo di 11 miliardi di dollari.

Allo stesso tempo, si è sparsa la voce che Qualcomm starebbe valutando qualche forma di operazione, che potrebbe andare dall’acquisizione di alcune componenti alla totalità di Intel. Chiaramente, la mossa avrebbe un senso ben definito. Qualcomm è molto presente nel campo dei circuiti integrati per smartphone e tablet, ma nel mercato dei pc detiene solo una piccola quota, laddove Intel domina da oltre un trentennio.

Al di là dell’assenza, per ora, di conferme ufficiali, l’eventuale combinazione delle capacità di queste due società creerebbero un gigante dei semiconduttori presente in tutti i settori. Ci sarebbero però diversi ostacoli da superare, dalla possibile opposizione delle autorità antitrust alla presenza di accordi (per esempio con Amd sulle licenze incrociate in ambito x86 a 32 e 64 bit) che andrebbero completamente rinegoziati. Per non parlare degli aspetti puramente finanziari e dell’effettiva capacità di Qualcomm di sostenere il peso di una simile operazione.

Di certo, un passaggio di mano di Intel segnerebbe un passaggio epocale. L’azienda ha prosperato per decenni sulla diffusione universale dei pc, creando una leadership indiscussa. Ma l’avvento del mobile computing prima e dell’intelligenza artificiale oggi, sta cambiando l’assetto del mondo dei semiconduttori, con una Nvidia diventata superstar con le proprie Gpu, Arm che si è fatta spazio proprio nella mobilità e la stessa Amd che ha trovato nuovi spazi. Gli sviluppi già a breve termine potrebbero chiarire il futuro di un comparto in forte evoluzione.

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