Un insediamento produttivo di Intel negli Usa
Anche per Intel è arrivato il tempo dei ripensamenti. Dopo decenni di crescita incontrastata, i risultati finanziari hanno iniziato a mostrare inquietanti segnali, come dimostrano le perdite pari a 1,6 miliardi di dollari annunciate nel secondo trimestre fiscale. Lo stesso amministratore delegato, Pat Gelsinger, ha indicato come fra il 2020 e il 2024 il giro d’affari sia diminuito di 24 miliardi di dollari, mentre allo stesso tempo l’organico è aumentato del 10%.
Da qui nasce la decisione di tagliare il 15% della forza lavoro totale, pari a circa 15mila persone, cui ora fa seguito un drastico ripensamento dei piani di espansione produttiva soprattutto in Europa. Saranno, infatti, rimandati di due anni i progetti di creazione di nuovi stabilimenti in Germania e Polonia, mentre restano confermati gli investimenti pianificati negli Stati Uniti (Arizona, Oregon, New Mexico e Ohio) e un Malesia. In un primo tempo, sfruttando anche gli aiuti pubblici europei, l’azienda di Santa Clara si era impegnata a spendere più di 36 miliardi di dollari per costruire una fonderia a Magdeburgo, in Germania, e 4,6 miliardi di dollari per una fabbrica di chip vicino alla città polacca di Wrocław.
Più in generale, Intel sta adottando misure per trasformare la propria attività di produzione di chip Foundry in una filiale indipendente, che rimarrà tuttavia all'interno del gruppo. Il miglioramento dell’efficienza di questa componente è uno degli obiettivi per i prossimi trimestri, accanto alla volontà di risparmiare 10 miliardi di dollari e di rafforzare il franchise x86 sviluppando al contempo la strategia AI.
Gelsinger ha posto l’accento sulla collaborazione di Intel Foundry con Amazon Web Services grazie a un contratto multimiliardario della durata di diversi anni per la progettazione e la produzione di nuovi chip Xeon in 18A (cioè 18 angstrom o 1,8 nm). Tuttavia, l’agenzia Reuters ha fatto notare come, in parallelo, il costruttore abbia perso la commessa per la progettazione e la produzione dei chip per la PlayStation 6 di Sony, un contratto multimiliardario vinto dalla concorrente Amd con l'aiuto di Tsmc per la parte di produzione.