10/01/2025 di Roberto Bonino

Le idee di Apptio per tenere sotto controllo i costi dell’IT

Diventata divisione di Ibm, l’azienda ha mantenuto marchio e connotazione di mercato per indirizzare un tema reso oggi più attuale dallo sviluppo del cloud. Il 2025 sarà l’anno dell’introduzione dell’AI.

Immagine generata con l'AI

Immagine generata con l'AI

Dal 2023 è parte di Ibm, ma Apptio ha mantenuto fino a oggi il proprio brand e una certa autonomia operativa, a testimonianza della particolarità della propria offerta in rapporto all’universo della casa-madre. La realtà, infatti, dalla fondazione è specializzata in soluzioni di Technology Business Management (Tbm), offrendo una suite di prodotti che si propone di aiutare le organizzazioni a gestire, ottimizzare e analizzare gli investimenti tecnologici. Le soluzioni proposte forniscono soprattutto visibilità sui costi It e supportano i manager nella pianificazione finanziaria.

Numerose sono le novità che hanno di recente caratterizzato l’evoluzione dell’offerta di Apptio. Alcune derivano dalla recente acquisizione di Kubecost (realizzata da Ibm), in particolare per l’ottimizzazione della gestione dei contaìner nella suite FinOps, con l’introduzione di un assistente AI, di funzionalità di reporting sulle emissioni di Co2 e sull’integrazione di specifiche aperte Focus (FinOps Open Cost & Usage Specification) nella propria soluzione Cloudability. Allo stesso tempo, la versione beta di CostGuard ha iniziato a circolare sotto forma di applicazione allo scopo di fornire informazioni sui costi delle risorse cloud utilizzate o preventivabili in funzione degli sviluppi in corso, utilizzando dati provenienti da tool di infrastructure-as-a-code, in particolar modo Terraform.

In un mercato competitivo, ma non superaffollato, dove operano alcuni big come Servicenow o VMware, accanto a specialisti come RightScale, Flexera e Chargeback Solutions, Apptio si posiziona, dunque, come soggetto focalizzato sull’ It Financial Management: “Questa definizione è per noi più calzante rispetto al semplice FinOps, concetto riferito al mondo del cloud”, specifica Claudio Sandri, regional vice president, sales Italy. “La gestione dei costi è fondamentale per i Cio nell’ottica del supporto al business. Viviamo una fase di profonda evoluzione, dalla logica Waterfall a quella Agile, dalle infrastrutture on-premise al cloud, da tactical allo strategic sourcing. Tutte queste tendenze stanno agendo sulle scelte tecnologiche e devono trasformarsi in valore”.

Claudio Sandri, regional vice president, sales Italy di Apptio

Claudio Sandri, regional vice president, sales Italy di Apptio

Nell’ambito del controllo dei costi It, ancora molte realtà fanno leva su strumenti molto tradizionali, a partire dai soliti fogli Excel: “Si tratta di soluzioni povere, poco collaborative e soggetti a errori. Noi offriamo una piattaforma unica per tutta l’azienda, in modo da garantire trasparenza e condivisione. Il nostro modelli di dati si differenzia per tipologie di mercati, per consentire la visualizzazione delle informazioni più corrette per ogni categoria di aziende e a questo si aggiungono le best practice. In questo modo, si velocizzano i tempi di implementazione e si restituisce un Roi in tempi stimati fra i sei e gli otto mesi”, spiega Sandri.

Il vendor segue un modello di proposizione tipicamente SaaS, con un costo dell'abbonamento che varia in base alle dimensioni dell'azienda e al numero di utenti. Proprio il cloud è uno dei temi caldi, oggi, nelle priorità di controllo dei costi per le aziende che hanno fatto investimenti, spesso spinti dalle pressioni del management, per poi doversi confrontare, soprattutto nel public cloud, con oneri finanziari superiori alle previsioni: “Noi agiamo proprio sul governo del budget”, conferma Sandri. “Molte organizzazioni hanno preso la via del multicloud o delle infrastrutture ibride, che pongono il problema delle frequenti evoluzioni tecnologiche e della loro incidenza imprevista dentro contratti già stipulati. Una soluzione come la nostra Cloudability va nella direzione di offrire trasparenza sui costi e fornire indicazioni per ottimizzazioni e processi decisionali”.

Abbiamo già fatto cenno alle evoluzioni in direzione dell’AI, per ora con l’introduzione di classici assistenti all’utilizzo delle soluzioni, ma in prospettiva per aumentare il livello di automazione su azioni utili a generare maggior controllo sui costi. Ulteriori sviluppi su questo fronte sono attesi nel 2025 e riguarderanno tutte le tipologie di infrastrutture aziendali, non solo quelle cloud. Nella configurazione attuale, il livello di complessità della soluzione e anche il suo costo la posizionano su interlocutori di fascia medio-alta, ma non è escluso che l’AI possa incidere anche su una proposizione in futuro maggiormente indirizzata anche alle Pmi.

Apptio è una divisione di Ibm, ma dispone di una propria struttura mondiale sia sul fronte ingegneristico che commerciale. Anche a livello locale, c’è un a storia da preservare, con una base di clienti che dal finance si è esteso ad altri ambiti, come il manufacturing e il food: “La casa-madre qui ci ha aiutato a essere percepiti diversamente, non più come una specie di start up, nella Pubblica Amministrazione, dove oggi lavoriamo con ministeri e altre strutture centrali importanti: “Ci sono poco meno di trenta persone dedicate in Italia”, illustra Sandri, “ma abbiamo già in piano di crescere ancora quest’anno. Oltre a Ibm, lavoriamo con partner locali che ci aiutano a creare business, come Protiviti e Reply”.

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