Un momento del VeeamOn 2024 con il Ceo Anand Eswaran
Non è passato molto tempo da quando Veeam aveva messo al centro della propria evoluzione il concetto di disponibilità del dato. Oggi, l’attenzione sembra essersi spostata molto più verso la protezione e il recupero, in presenza di uno scenario delle minacce informatiche sempre più complesso.
Le novità emerse dal recente VeeamOn 2024 e dagli studi di mercato proposti dall’azienda vanno in una direzione ben definita. D’altra parte, l’annuale edizione del Ransomware Trends Report, realizzato dallo stesso vendor sulle aziende che hanno subito almeno un attacco nel 2023, mette in evidenza il disequilibrio ancora esistente fra gli specialisti di backup da un lato e quelli responsabili della sicurezza informatica dall’altro (il 63% del campione lamenta la mancanza di sincronizzazione tra i team) e, allo stesso tempo, constata come le realtà vittime di ransomware non riescono a ripristinare il 43% dei dati interessati: “Il backup è ormai il bersaglio prediletto dai malfattori tecnologici”, conferma Stefano Cancian, country manager di Veeam Italia. “I risultati del nostro studio sono chiari: gli attacchi ransomware continueranno e saranno aggravati dalla diffusione dell’intelligenza artificiale, con un costo complessivo superiore a quello previsto dalle aziende. Occorre adottare le misure necessarie per garantire una resilienza costruita su capacità di data recovery e backup immutabili”.
Ai pillar strategici del rapido ripristino, della protezione e dell’immutabilità, si è aggiunto ora quello della data freedom, che corrisponde alla disponibilità di soluzioni agnostiche riguardo alle piattaforme su cui vengono ripristinati applicazioni e dati. All’interno della prossima versione 13 di Veeam Backup & Replication (Vbr), sarà integrata la capacità di ripristinare le macchine virtuali di un hypervisor nel formato di un altro hypervisor. Non può sfuggire il fatto che questo percorso sia stato ufficializzato all’indomani dell’integrazione di VMware in Broadcom e delle inquietudini che questo passaggio ha generato nella cospicua base di clienti: “La nostra base installata storica si trova in questo contesto”, ammette Cancian. “Ma noi non spingiamo in alcuna direzione. Tutti si stanno ponendo domande sul futuro tecnologico a venire. Oggi tutto ciò che riguarda i container, le infrastrutture Kubernetes, le applicazioni cloud-native o il SaaS sta prendendo il posto della virtualizzazione. Ma la scelta della strada da intraprendere spetta al mercato. Noi offriamo, e non da oggi, la possibilità di operare nella massima libertà”.
Stefano Cancian, country manager di Veeam Italia
Vbr 13, in realtà, è attesa in general availability all’inizio del 2025, ma già sappiamo che, fra l’altro, la possibilità di eseguire il server di backup su una macchina Linux, l'integrazione con il software di sicurezza Coveware e, come già indicato, maggiori funzionalità di portabilità per ripristinare i dati da una piattaforma tecnologica all'altra. In parallelo alla piattaforma, sarà resa disponibile anche la console Veeam One v13, che serve per amministrare i backup, quelli di Vbr, ma anche di tutte le altre soluzioni di backup specializzate che Veeam offre. Questa nuova release integrerà la chatbot di AI generativa Copilot di Microsoft, con l'obiettivo di semplificare l’utilizzo complessivo dello strumento.
Un’altra novità fresca di annuncio è Data Cloud Vault, servizio di storage-as-a-service ospitato su Microsoft Azure e destinato a incoraggiare le aziende a sfruttare il cloud per archiviare i propri backup “offline” in modo da poter riavviare rapidamente l’operatività in caso di attacco. La soluzione è del tutto in linea con la strategia “3-2-1-1-0”, che Veeam propone alle aziende e che indica di disporre di almeno 3 copie dei propri dati (di cui 1 in produzione), utilizzare 2 diversi supporti di archiviazione (tra dischi, nastri, cloud), avere almeno 1 copia off site e 1 offline” (disconnessa) o immutabile se nel cloud, garantire un backup con 0 errori.
L’approccio al mercato, la storia di radicamento costruita negli anni e anche le ultime scelte in direzione dell’indipendenza da altre tecnologie sembrano per ora pagare in termini di presenza e risultati: “In Italia abbiamo chiuso un 2023 di estremo successo, rafforzando la diffusione in tutti i segmenti di mercato, soprattutto quello commercial”, sottolinea Cancian. “Il nostro lavoro e, soprattutto, quello dei partner, è sapersi presentare sempre più come trusted advisor, per aiutare i clienti a fronteggiare situazioni di crisi e garaantire continuità del servizio, allo scopo anche di ottenerne vantaggio competitivo”.
Fra le applicazioni più significative del periodo, si trova quella messa a punto con Guardia di Finanza, che ha scelto Veeam come soluzione di protezione dati per consentire la disponibilità 24/7 delle informazioni fondamentali, mentre Regione Campania ha preso la direzione dei backup immutabili per poter ripristinare singoli file in pochi secondi e volumi di dati maggiori in pochi minuti. Datalogic, infine, ha deciso di spostare i carichi di lavoro tra ambienti on-premise e cloud, ottenendo una percentuale di successo del backup quasi del 100% sui 400 Tb di dati gestiti in azienda.