02/04/2024 di Redazione

Gli utenti europei protestano contro le pratiche di VMware

Quattro associazioni di categoria in Germania, Francia, Belgio e Paesi Bassi hanno inviato alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, una formale lettera di condanna verso la capogruppo Broadcom e la conseguente richiesta di adottare misure in merito.

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Con toni decisamente forti, quattro associazioni di utenti It europee, che complessivamente rappresentano oltre mille grandi e medie aziende, hanno deciso di protestare formalmente contro Broadcom per i comportamenti adottati dopo aver definitivamente assorbito VMware. La tedesca Voice, la francese Cigref, la belga Beltug e l’olandese Cio Platform Nederland hanno scritto direttamente alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, oltre che ad altri esponenti politici con ruoli di responsabilità, per attirare l’attenzione su quelle che vengono definite “pratiche inaccettabili e apparentemente contrarie ai principi della concorrenza leale, segno invece di abuso di sfruttamento”.

In base a quanto indicato dagli estensori del documento, da quando è stata completata l’acquisizione di VMware, Broadcom ha messo i propri clienti di fronte a “cambiamenti improvvisi nelle politiche commerciali”, in particolare con “forte aumento dei prezzi” e “mancato rispetto degli accordi contrattuali precedenti”. Sotto accusa ci sono modifiche sostanziali sulle licenze, dal divieto di rivendita alle condizioni di sicurezza su quelle permanenti, da arbitrarie aggregazioni che comportano costi più elevati al drastico ridisegno dell'ecosistema dei rivenditori e dei partner con relativo impoverimento del know-how.

Senza troppi mezzi termini, le quattro associazioni definiscono queste pratiche un abuso verso clienti che dipendono in modo sostanziale dai prodotti VMware acquistati e implementati nel tempo. Di conseguenza, viene chiesto alla Commissione Europea “di adottare urgentemente le misure necessarie per risolvere questo disordine sopraggiunto nel mercato della virtualizzazione”. Gli interventi, sostengono i rappresentanti delle aziende utenti, andrebbero presi a livello politico e non lasciati ai soli tecnici del diritto della concorrenza.

Nella lettera inviata alla Commissione, viene indicata anche in circa quindici miliardi di euro la stima del danno economico che Broadcom si accingerebbe a imporre sul perimetro dell’Unione Europea nei prossimi ventiquattro mesi. Va notato che, di recente, anche il Cispe, associazione europea de cloud provider, ha accusa Broadcom di “prendere in ostaggio il settore” abusando della “posizione dominante” di VMware nel mercato della virtualizzazione.

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