10/12/2025 di Valentina Bernocco

Sicurezza e libertà per le applicazioni grazie a una piattaforma unica

Le infrastrutture digitali delle aziende stanno cambiando: il Platform as-a-Service è il nuovo pilastro. La visione di Nutanix.

Nell’economia delle applicazioni e dei dati, l'essenziale è invisibile agli occhi: le infrastrutture e piattaforme digitali sottostanti. Gli ambienti informatici sono sempre più complessi, frammentati, “ibridi”, e quindi servono tecnologie capaci di sostenere i diversi “strati” di IT posti al di sopra. “Viviamo un momento molto complesso dal punto di vista economico e geopolitico, in cui l’IT sta diventando un asset sempre più strategico per rispondere alle sfide non solo delle aziende, ma dei Paesi. L'AI sta diventando una vera e propria sfida a livello geopolitico”, ha detto Marco Del Plato, senior system engineer manager di Nutanix, dal palco dell’evento “Nutanix.Next”, recentemente svoltosi ad Arese, alle porte di Milano. 

Naturalmente non esiste una risposta semplice per queste sfide, ma Nutanix ha una visione molto chiara in merito: alle aziende serve una sola piattaforma per applicazioni che devono funzionare ovunque, dalle sale macchine interne ai grandi o piccoli data center del cloud, senza dimenticare gli ambienti edge. Come illustrato durante  “Nutanix.Next”, l’idea di innovazione della società californiana si basa su quattro pilastri: controllo, sicurezza, compliance e gestione del rischio. “Come far sì che tutti i componenti dell'innovazione dialoghino tra loro? Dev’esserci un substrato tecnologico che non è solo una piattaforma, ma un modello operativo”, ha spiegato Del Plato. "L'integrazione è ciò che fa la differenza. Mettere insieme la nostra piattaforma con tutto ciò che vi sta intorno la rende effettivamente utilizzabile”. 

L’espressione “piattaforma unica” non deve trarre in inganno: non è un’imposizione, anzi è libertà. Nutanix vuole evitare la gabbia dei lock-in e lascia libertà sulle modalità di implementazione. Fondamentali, in questa visione, sono le integrazioni con tecnologie ampiamente diffuse, come quelle di Aws, Google Cloud, Intel, Hpe, Cisco, Dell, Cohesity, Ovhcloud, PureStorage, Lenovo, Amd, Parallels, Veeam e Omnissa (tra i partner sponsor dell’evento).

Marco Del Plato, senior system engineer manager di Nutanix

Marco Del Plato, senior system engineer manager di Nutanix

Un sistema a più livelli

“C'è tanto lavoro da fare per preparare i sistemi IT e permettere all’AI di poter funzionare”, ha spiegato Leonardo Boscaro, Emea Sales Leader Nutanix Database. “Oggi chiunque, con pochissimi strumenti, può creare applicazioni in low-code o crearsi un RAG con i Large Language Model disponibili sul mercato. Anche facendolo in buona fede, ciò espone l'azienda a rischi di cybersicurezza. C'è poi la madre di tutti i problemi: come poter acquistare nuova tecnologia. Questo è un problema soprattutto nelle grandi aziende, dove esistono molte tecnologie in uso e contratti in essere”.

I budget IT, ha rimarcato Boscaro, spesso oggi sono limitati, in un contesto in cui i ricavi aziendali non crescono molto. “Ci sono però delle alternative che forniscono tutto ciò che serve per gestire il parco di applicazioni esistente e per dotare di strumenti tutti gli utenti aziendali”, ha detto il manager di Nutanix.

Oggi, ha illustrato Boscaro, ciò che serve alle aziende è sicuramente uno strato di virtualizzazione che permetta di eseguire macchine virtuali (con un hypervisor di livello enterprise) e anche container. Su questi elementi devono poggiare strumenti come file sharing, bucket S3, database e tabelle, Kubernetes, strumenti di gestione dei Large Language Model e di altre tecnologie di AI. Un gradino sopra c’è il livello di gestione multicloud e di governance dei costi.  Il livello ultimo, che poggia sopra tutto, è quello delle applicazioni: app enterprise, data lakehouse, analytics, app cloud-native, chatbot, agenti AI.

Partendo dall’iperconvergenza, Nutanix ha costruito negli anni una piattaforma che abbraccia tutti questi livelli. Con il progetto Beacon l’azienda ha sviluppato la logica del build once, run anywhere, con servizi di infrastruttura e di piattaforma posizionabili ovunque, on-premise su sistemi iperconvergenti, nel cloud di Nutanix o anche nel cloud pubblico (attualmente solo su Aws, ma è in programma l’estensione ad altri hyperscaler). In roadmap c'è anche l'intenzione di rendere fruibile l'intero portafoglio di Nutanix su bare metal. 

Leonardo Boscaro, Emea Sales Leader Database di Nutanix

Leonardo Boscaro, Emea Sales Leader Database di Nutanix

L’ascesa del Platform as-a-Service

Nutanix crede nella centralità del Platform as-a-Service, e argomenta con i numeri. Secondo uno studio di Vanta, il 51% dei manager nutre preoccupazioni legate all’uso dell’intelligenza artificiale e il 59% pensa non ci siano, in azienda, le competenze necessarie per affrontarli. Per il 53% le questioni di cybersicurezza sono la preoccupazione e la priorità numero uno. Come ci siamo arrivati? Dalla pandemia in poi, nelle aziende la richiesta di rilascio di nuovi servizi IT è cresciuta molto. La velocità è diventata un imperativo. La pressione costante ha però un costo per il personale IT, che mediamente passa 11 settimane all'anno, cioè il 20% del proprio tempo, a lavorare su attività di audit e compliance. 

Le infrastrutture digitali delle aziende, tuttavia, stanno cambiando o comunque sono destinate a farlo, secondo Nutanix. Sfruttando l’automazione e passando a un modello di IT basato sui servizi di piattaforma (anziché sui servizi di infrastruttura), il personale informatico potrebbe alleggerirsi delle citate incombenze di auditing e compliance: anziché 11 settimane l’anno di tempo da dedicare, ne basterebbero sei. “Oggi ciò che serve non è più accelerare, ma imparare a governare”, ha osservato Boscaro. “L'infrastructure manager diventerà un platform manager”.

I numeri e la filosofia di Nutanix

Nell’esercizio fiscale 2025 Nutanix ha ottenuto 2,54 miliardi di dollari di ricavi, crescendo del 18% anno su anno. In larghissima parte si tratta di ricavi ricorrenti annui, 2,22 miliardi di dollari sul totale dei 2,54 miliardi. Sui quasi 29.300 clienti complessivi, 2.700 sono nuove acquisizioni del 2025. “Continuiamo a crescere a doppia cifra, è incredibile”, ha detto dal palco Sammy Zoghlami, senior vice president Emea di Nutanix. “Ancor più sono orgoglioso del fatto che abbiamo oltre 29mila clienti e un net promoter score medio di 90”.

Zoghlami ha sottolineato che la sua non è “un’azienda che vuole controllare tutto”, ma una realtà aperta ai partner di ecosistema. La strategia seguita è quella delle integrazioni e della flessibilità di implementazione. Quella proposta è una “piattaforma moderna per il multicloud ibrido”, che permette di spostare applicazioni e dati tra i diversi ambienti IT in uso.

Nella presentazione di Zoghlami, immancabilmente è arrivato il confronto con la concorrente Vmware (oggi non più una società vendor, ma un marchio di Broadcom), che secondo i dati di Gartner oggi detiene una quota del 32% nel mercato sistemi integrati per data center: Nutanix ha invece superato il 49%. Nutanix è posizionata da Forrester nel gruppo dei “leader” nel mercato delle piattaforme per container multicloud, anche per merito della propria tecnologia di storage.

Come raccontato dal manager ai giornalisti, un altro vantaggio associato a Nutanix è l’esperienza utente: è anche per questo che, dopo aver testato la soluzione, le aziende decidono di adottarla in modo più esteso. Altro punto di forza sono i servizi professionali e di migrazione, in cui Nutanix ha una solida esperienza. C’è poi l’attuale contesto di mercato, che è fertile per il new business, dato che molti service provider e aziende stanno valutando la possibilità di lasciare Vmware in seguito al cambiamento del modello di vendita.

Sammy Zoghlami, senior vice president Emea di Nutanix

Sammy Zoghlami, senior vice president Emea di Nutanix

Sicurezza in primo piano

“L’Italia è per noi tra i primi cinque mercati in Unione Europea”, ha testimoniato Zoghlami. “Nelle grandi aziende e nel settore pubblico vediamo un forte focus sulla sicurezza. Oggi, nella scelta delle tecnologie, tutto viene fatto tenendo a mente la sicurezza. In secondo luogo, in Italia abbiamo partner con cui lavoriamo da molti anni, e questo ci permette di realizzare grandi progetti di trasformazione digitale”.

Sulla centralità della cybersicurezza nelle aziende concorda Christian Turcati, senior director, presales systems engineering per il Sud Europa di Nutanix. “Una delle regioni per cui i clienti decidono di rinnovare le proprie applicazioni è la sicurezza”, ha detto ai giornalisti, spiegando che il passaggio alle applicazioni “moderne” (come quelle basate su cloud e su microservizi) è vantaggioso ma non semplice né immediato, soprattutto perché richiede nuove competenze.

Oggi però, rispetto al passato, nelle aziende è cambiata la mentalità e quello che Turcati ha definito il “tradizionalismo del mercato italiano” ha lasciato spazio all’apertura verso il cambiamento. “Il modello che abbiamo proposto, basato sulla semplicità, ha permesso alle aziende italiane di capire quale fosse il ritorno sull’investimento”, ha detto il manager. “Oggi”, ha proseguito Turcati, “c’è l’esigenza di offrire una piattaforma che possa essere distribuita on-premise, in cloud e nell'edge, e che supporti sia applicazioni sia tradizionali sia moderne, garantendo ovunque la stessa user experience”.

Passare da un ambiente complesso, articolato e costruito negli anni a una tecnologia nuova come la piattaforma di Nutanix non è facile, e qui si inserisce il lavoro dei partner. In Italia l'ecosistema di Nutanix sta crescendo sia dal punto di vista del numero di alleanze sia nella capillarità della rete di professionisti competenti in materia. Fra le tendenze che attraversano il mercato nostrano, Turcati ha citato la crescita degli investimenti del settore pubblico, innescata dal PNRR e tesa “alla ricerca di modelli cloud-like però all'interno di perimetri controllati”. 

Christian Turcati, senior director, presales systems engineering per il Sud Europa di Nutanix

Christian Turcati, senior director, presales systems engineering per il Sud Europa di Nutanix

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