Consolidare le diverse soluzioni di Data Loss Prevention (Dlp) su un unico prodotto che installa un agente “leggero” ma è completo di tutte le funzionalità di rilevamento e blocco delle minacce. Questo permette di fare Falcon Data Protection, l’ultima novità di CrowdStrike ora in disponibilità generale.
A detta del vendor, nelle aziende le soluzioni di di Data Loss Prevention datate, frammentarie e scollegate tra di loro sono causa di difficoltà di implementazione, visibilità ridotta, incoerenze di policy, e tutto questo contribuisce ad aumentare il rischio di perdita di dati.
Falcon Data Protection, al contrario, si integra con la più ampia piattaforma Xdr (Extended Detection and Response) di Crowdstrike e permette anche di sfruttare l’agente Falcon esistente per consolidare gli altri prodotti di Data Loss Prevention in uso. Gli analisti di sicurezza hanno a che fare con un’unica console per il monitoraggio e la risposta alle minacce.
Tutto questo permette una notevole riduzione di complessità, mentre si amplia la visibilità sui flussi di dati dell’azienda. Risultato: minacce come l’esfiltrazione o la fuga di dati (anche accidentale) vengono bloccate meglio e più tempestivamente.
"Il mercato Dlp di oggi è quello in cui si trovavano gli sntivirus tradizionali quando abbiamo fondato CrowdStrike: pronto per essere stravolto”, ha affermato Raj Rajamani, responsabile dei prodotti di CrowdStrike. “Con questa versione, stiamo introducendo sul mercato il futuro della protezione dei dati come parte di una piattaforma integrata. Siamo orgogliosi di aver collaborato con alcune delle più grandi aziende del mondo per sviluppare un approccio innovativo alla protezione dei dati, che consente ai clienti di fermare la violazione, consolidando allo stesso tempo gli strumenti DLP già in uso. I clienti possono implementare Falcon Data Protection senza sforzi dal loro agente esistente, grazie a requisiti di configurazione sostanzialmente nulli".
Falcon Data Protection consente anche, tra le altre cose, di prevenire il rischio di una fuoriuscita di dati aziendali dovuta all’uso di strumenti di AI generativa, come ChatGPT: è possibile impostare policy restrittive e tracciare i contenuti che vengono condivisi tramite applicazioni SaaS.