Sono 230 i dipendenti Eutelia che torneranno al lavoro mentre per altri 135 si prospetta ancora la cassa integrazione e, forse, una successivo reintegro entro un anno in presenza di buoni risultati operativi. È questo il primo risultato dell’acquisizione della storica società di telecomunicazioni da parte della cordata “Piero della Francesca”, partecipata al 90% dal fondo lussemburghese di private equity Hirsch (uno dei due fondi che hanno acquisito Alpitour) e dal rimanente 10% da Cloud Italia, start up fondata da Mark De Simone, ex manager di Cisco.
Per Eutelia, rimasta commissariata per 18 mesi dopo una serie d'intrecci societari e passaggi di mano che avevano attirato l’attenzione della magistratura sugli ex proprietari (il processo è ancora in corso), una svolta sicuramente importante con la formalizzazione – avvenuta in data 30 dicembre 2011 – dell’operazione che domani dovrebbe essere ratificata in un incontro in programma a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico.
L’attività della società riprende inoltre con una nuova ragione sociale - Cloud Italia Eutelia Communications – e il piano di rilancio del nuovo management - che oltre a De Simone comprende Pier Giorgio Rossi, ex manager Olivetti – prevede un investimento iniziale di 60 milioni di euro finanziati da Unicredit. Un terzo circa della cifra verrebbe investito entro il 2012, il rimanente nei successivi due anni.
Come ha spiegato De Simone su vari quotidiani nazionali, la nuova società sarà focalizzata essenzialmente sul ramo telefonia per puntare successivamente all’ ampliamento dei servizi cloud da offrire alle piccole e medie imprese, con particolare riferimento alle soluzioni per archiviare informazioni direttamente in rete.
Per Eutelia, insomma, un futuro da vera e propria cloud company specializzata ma è forse presto per parlare compiutamente di lieto fine della vicensa, nonostante le dichiarazioni assai orientate all’ottimismo del nuovo management. Più di un terzo dei lavoratori resta in una situazione di grande incertezza e questo è un dato che non si può sottovalutare. Il nuovo management sarà in grado di mantenere le promesse? O, in alternativa, saranno possibili per questi lavoratori dei percorsi di ricollocazione? Resta poi da vedere nel dettaglio il piano aziendale e cosa uscirà in occasione dell’incontro al Ministero dello Sviluppo.
A cura di Sindacatonetworkers.it