15/01/2018 di Redazione

Hp conquista l'oro in un anno ancora difficile per i computer

I dati di Gartner e di Idc descrivono un andamento zoppicante per i Pc nel 2017, pur lasciando intravedere segnali di ripresa. Hp è il primo marchio del mercato per numero di dispositivi venduti.

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Quasi fermi, se non addirittura in ritirata. I personal computer, o meglio i tanti volti e form factor riassumibili nel concetto di “Pc”, continuano ad attraversare tempi duri. Secondo gli ultimi dati pubblicati da Gartner e da Idc, nemmeno nel 2017 questa categoria tecnologica ha saputo recuperare la spinta persa in anni recenti, sotto il peso di altre novità più appetibili (smartphone e phablet), di un'economia non favorevole alle spese voluttuarie e di cicli di vita sempre più lunghi dei prodotti già sul mercato. Come sempre, i report delle due società di ricerca differiscono un po' nei numeri, più per una questione di tassonomia che non per sostanza, trattandosi comunque in entrambi i casi di stime preliminari.

 

Per Gartner, che nel conteggio include i sistemi da scrivania e portatili, anche convertibili, ma non i Chromebook, il mercato nel 2017 è calato del 2,8% a volume , a fronte di 262,5 milioni di terminali distribuiti, mentre in confronto anno-su-anno dell'ultimo trimestre fa emergere una contrazione di due punti percentuali, da 73 milioni a 71,5 milioni di dispositivi venduti nei mesi di ottobre, novembre e dicembre. Idc, invece, grazie al contributo dei Chromebook nella sua analisi (da cui sono però esclusi i modelli “ibridi” con table e tastiera staccabile) registra un calo molto contenuto, sostanzialmente una stasi: -0.2% a volume, a fronte di 259.529 milioni di dispositivi distribuiti nei dodici mesi. Per il solo quarto trimestre si può registrare un trend anno-su-anno in ascesa, sebbene di appena lo 0,7%, da 70,089 milioni a 70,579 milioni di dispositivi.

 

 

 

 

C'è invece totale concordanza fra le due società di ricerca sul primato di Hp: un'azienda e un marchio che ha saputo recuperare il vantaggio su Lenovo, archiviando almeno per il momento lo spauracchio del concorrente cinese. Per la società di Palo Alto Gartner conteggia circa 55,16 milioni di computer venduti e una buona crescita, in controdendenza, dell'4,6% anno su anno; come conseguenza, la quota mercato di Hp è salita dal 19,5% al 21%.

 

I numeri di Lenovo non sono troppo diversi, ma lo sono abbastanza da far perdere il posto sul gradino più alto del podio alla società dei ThinkPad e degli Yoga. Con 54,7 milioni di computer distribuiti e un market share del 20,8%, l'azienda scivola al secondo posto, seguita nell'ordine da Dell, Apple, Asus e Acer. Come conseguenza delle differenze nel metodo di conteggio, Idc presenta una classifica un po' diversa, dove ad Hp e Lenovo seguono nell'ordine Dell, Apple, Acer e Asus. Il passo indietro di Lenovo non va letto, in ogni caso, come un segnale di insuccesso generalizzato: il marchio, anzi, è cresciuto bene in quasi tutte le geografie ma ha indietreggiato in un mercato importante come quello nordamericano. Fra chi è cresciuto di più spicca Apple, intestataria di un incremento del 4,1% a volume secondo Gartner, e del 7,3% secondo Idc.

 

 

 

Al netto degli andamenti peculiari dell'uno o dell'altro vendor, il mercato dei Pc nel 2017 ha risentito di una dinamica più generale: gli Oem hanno fatto fatica ad approvvigionarsi di componenti di memoria, in particolare di Ssd. I fornitori hanno alzato i prezzi e gli Oem hanno ammortizzato questi rincari riversandoli sui consumatori finali, senza certamente stimolare gli acquisti con l'attrattiva della convenienza. D'altra parte l'offerta si è ampliata e differenziata con molte nuove proposte nell'area dei portatili ultrasottili, dei convertibili e dei terminali destinati ai videogiocatori.

 

Il finale dell'anno ha lasciato intravedere movimenti che forse troveranno più ampion sviluppo nel corso del 2018. “I risultati del quarto trimestre mostrano alcuni progressi potenzialmente incoraggianti”, ha commentato Jay Chou, analista di Idc. A suo dire, i consumatori verranno sempre più “alettati da una crescente schiera di modelli che promettono batterie con intere giornate di autonomia, di elevata portabilità e capaci di soddisfare esigenze d'uso che richiedono più potenza di calcolo”.

 

 

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