02/08/2013 di Redazione

L'FBI spia smartphone e pc Android?

Secondo alcune fonti del Wall Street Journal l'FBI userebbe tecniche di hacking per spiare le conversazioni di smartphone e computer Android.

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L'FBI può attivare da remoto i microfoni degli smartphone e dei notebook Android per registrare le conversazioni. La notizia è stata battuta dal Wall Street Journal e rientra nell'ambito delle inchieste che sono in corso in seguito al datagate dell'NSA scatenato da Edward Snowden.

La fonte del prestigioso quotidiano statunitense sono ex funzionari che hanno chiesto l'anonimato, secondo cui la pratica delle intercettazioni non è nuova - e le vicende di cronaca spesso lo dimostrano.

Sicuri di non essere mai stati spiati?

La differenza rispetto al passato è che un tempo bisognava installare delle cimici nei dispositivi portatili, oggi invece secondo diversi ex funzionari ci sarebbe addirittura un gruppo di lavoro specializzato nell'hacking di computer e smartphone ai fini di installare sistemi di sorveglianza acquistati da aziende private.

Secondo una delle fonti del quotidiano, la cosiddetta Remote Operations Unit può agire collegandosi direttamente a un dispositivo fisico, ma il più delle volte lavora via Internet per installare nel dispositivo un trojan che reindirizzi le informazioni al boureau.

Le fonti sostengono che l'FBI si curi di raccogliere solo dati rilevanti ai fini delle indagini, ma è difficile verificarlo, e dopo lo scandalo del datagate la fiducia nelle procedure di tutela della privacy è molto bassa. Vale la pena ricordare che il Governo dovrebbe avere bisogno di un regolare mandato del tribunale per svolgere attività di vigilanza, in particolare quando si tratta di ascoltare conversazioni audio e si entra in possesso di dati sensibili.

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