29/09/2025 di Giancarlo Calzetta

Moda italiana: la sfida dei costi si vince con l’AI predittiva

La moda italiana affronta calo dei ricavi e carenza di competenze. REMIRA introduce un software AI predittivo per ottimizzare costi, tempi e competitività del Made in Italy.

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Il 2025 della moda italiana racconta una storia di contrasti. Mentre le passerelle internazionali confermano l’appeal globale del Made in Italy, le fabbriche e le filiere del settore affrontano una crisi profonda. Il comparto manifatturiero legato ad abbigliamento, calzature e accessori ha visto calare i ricavi del 5,8% nei primi mesi dell’anno rispetto al 2024, con punte del -7,7% in alcune categorie. A peggiorare il quadro si sommano un export in contrazione del 2,8% e la perdita di oltre 28 mila addetti specializzati nell’arco dell’ultimo decennio.

La difficoltà non riguarda solo i bilanci, ma anche i tempi e i margini di produzione. La carenza di manodopera esperta e l’aumento dei costi incidono sulla capacità delle imprese di rispettare le scadenze e mantenere alta la qualità. In questo scenario diventa strategico poter stimare con precisione i costi industriali e prevedere i tempi di lavorazione, evitando errori e inefficienze che rischiano di compromettere la competitività sui mercati globali.

L’intelligenza artificiale entra in fabbrica

La risposta arriva dalla trasformazione digitale. REMIRA Italia, parte di una multinazionale con oltre venti sedi europee, propone una piattaforma software che integra intelligenza artificiale predittiva all’interno del calcolo dei costi e della pianificazione produttiva. La soluzione analizza i file CAD e confronta ogni capo con un archivio storico di migliaia di produzioni, identificando in anticipo le fasi critiche di assemblaggio e i tempi necessari.

Il vantaggio è duplice: ridurre drasticamente approssimazioni e sprechi e velocizzare le decisioni nelle prime fasi di sviluppo di una collezione. In un mercato dove la rapidità di risposta e la precisione dei costi determinano la capacità di competere, la tecnologia diventa un alleato per proteggere margini e posizionamento.

Secondo Matteo Sgatti, Regional Sales Manager di REMIRA Italia, l’obiettivo non è sostituire le competenze umane, ma renderle più efficaci. L’AI permette ai responsabili di produzione di avere subito risposte affidabili alla domanda “Quanto costa?”, evitando valutazioni errate che potrebbero erodere la redditività.

La piattaforma ha inoltre una funzione di memoria strutturata: apprende dai dati raccolti e li trasforma in un patrimonio digitale dell’azienda. In un settore che ha perso quasi 13% della sua forza lavoro in dieci anni, questo aspetto diventa cruciale per non disperdere il know-how artigianale e tecnico, garantendo continuità anche nelle fasi di ricambio generazionale.

Competitività e sostenibilità

Il potenziale dell’AI va oltre l’ottimizzazione interna. Una ricerca Censis-Confcooperative stima che l’adozione diffusa dell’intelligenza artificiale possa contribuire fino a 38 miliardi di PIL aggiuntivo per l’Italia nei prossimi dieci anni. Nel fashion, i benefici si traducono in una migliore capacità di previsione, nella riduzione degli sprechi e in una gestione più sostenibile delle risorse.

È imperativo, però, che le aziende italiane integrino piattaforme tecnologiche ad alto impatto come quella predittiva di REMIRA perché permettono di trasformare la complessità in vantaggio competitivo, accelerando la reattività ai mercati internazionali e consolidando la reputazione di eccellenza. In un settore che vive tra luci e ombre, la tecnologia diventa la leva per riconquistare margini, tempi e futuro.

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