TikTok si prepara a diventare più “americana” con un’operazione da 14 miliardi di dollari, in cui Oracle svolgerà un ruolo da protagonista. Il destino del social network cinese negli Stati Uniti non si è ancora compiuto, ma sulla questione (di cui ormai si parla da anni) emergono nuovi dettagli o notizie, se così vogliamo chiamarle fidandoci delle decisioni di Donald Trump e ipotizzando che non ci siano cambi di rotta.
Il presidente americano ha firmato ieri l’ordine esecutivo che approva l’accordo in base a cui le attività operative di TikTok negli Stati Uniti potranno proseguire con il trasferimento della maggior parte della proprietà a una cordata di investitori per lo più statunitensi. In base a quanto dichiarato dal vicepresidente J. D. Vance, le attività Usa del social network saranno rilevato per 14 miliardi di dollari, valutazione inferiore a precedenti stime degli analisti.
Da chi? Il 50% circa andrà a un consorzio di investitori che include Oracle, la società di private equity Silver Lake e i miliardari Rupert Murdoch e Michael Dell. Stando alle fonti di Reuters, un altro 30% resterà in mano ad attuali azionisti di ByteDance, l’azienda cinese proprietaria di TikTok: tra essi spiccano Susquehanna International Group, General Atlantic e Kkr.
Il nome di Oracle non entra in scena a caso, perché lo specialista di server e tecnologia database (oggi diretto a gran forza verso l’Olimpo dei colossi del cloud) è già coinvolto nella trasformazione che il governo americano ha imposto a TikTok. Dal 2022, con l’iniziativa “Project Texas”, i dati degli utenti statunitensi del social network sono stati progressivamente trasferiti sul cloud di Oracle.
Con il nuovo ordine esecutivo firmato da Trump, l’entrata in vigore della messa al bando di TikTok è stata ulteriormente rimandata fino al prossimo 20 gennaio. Ci sono quindi, ancora, circa quattro mesi di tempo per chiudere l’operazione di vendita. Operazione che permetterebbe agli Stati Uniti di esercitare un maggiore controllo sulle attività e sui contenuti del social network, dissipando spettri di propaganda, disinformazione e cyberspionaggio. Quanto alla censura, dopo l’affare Jimmy Kimmel la Casa Bianca risulta ben poco credibile nel ruolo di paladino della libertà di informazione, ma resteremo a vedere.
Dopo la vendita, diverse cose dovranno cambiare. L’algoritmo di raccomandazione dell’app di TikTok (che orienta pesantemente ciò che gli utenti visualizzano, più di quanto non accada su Facebook o su Instagram) sarà controllato dal consorzio di investitori americani in cui presenzia anche Oracle. E non solo: l’algoritmo stesso verrà rimaneggiato, cioè ri-sviluppato sulla base dei dati degli utenti statunitensi e con la supervisione di Oracle. Proseguirà, inoltre, l’opera di trasferimento dei dati: alla fine, tutti dovranno risiedere sui server dell’azienda fondata da Larry Ellison, in data center collocati in nordamerica.