24/07/2012 di Redazione

Nokia e Windows Phone 8: la palla passa ai carrier

La casa finlandese è pronta a cambiare strategia di marketing, focalizzandola sul più stretto rapporto con gli operatori mobili, per il lancio dei nuovi smartphone a piattaforma Microsoft. Stando alle indiscrezioni sono già partite le trattative con Franc

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Puntare con decisione su pochi ma strategici operatori mobili, aprendo loro la prospettiva di condivisione dei ricavi legati alle vendite dei terminali in cambio di un maggiore supporto nella distribuzione sul canale e nella promozione dei prodotti all’utente finale. Questo il piano di Nokia per rilanciarsi in campo smartphone al cospetto di Apple e Samsung per il lancio, previsto in autunno, dei nuovi telefonini con a bordo Windows Phone 8.

Nokia Lumia 800


L’azione che sta preparando l’azienda finlandese, simile a quella intrapresa a suo tempo da Apple per il lancio del primo iPhone e documentata dal Financial Times, vedrebbe al momento sedute al tavolo delle trattative France Telecom e Deutsche Telekom e non è certo escluso che per stringere i rapporti di partnership con gli operatori più importanti Nokia possa riconoscere loro una percentuale sui ricavi in base ai risultati di vendita raggiunti.

L’idea della casa finlandese è quindi quella di dare corpo ai buoni riscontri arrivati nel secondo trimestre dai Lumia (quattro milioni di unità spedite sul mercato, il doppio di quelle vendute da gennaio a marzo) e riguadagnare posizioni al cospetto di una concorrenza che non sembra perdere colpi. A tal proposito voci non confermate vedrebbero Nokia nella condizione di poter sfruttare un vantaggio importante, quello di avere a disposizione Windows Phone 8 (per altro non compatibile con l’attuale versione, la 7.5, del sistema operativo) un mese prima degli altri produttori. E quindi anticipare i tempi di rilascio dei nuovi smartphone.

Moody’s taglia il rating. L’azienda: avrà un impatto limitato
Nokia, in queste ore, ha dovuto però registrare una brutta notizia in arrivo dagli Usa: di ieri è infatti la notizia del declassamento operato da Moody’s del rating della casa finlandese, abbassato di due gradini da Ba1 a Ba3. La decisione presa dall’agenzia americana si spiega così come segue: “la transizione agli smartphone causerà nei prossimi trimestri perdite operative profonde e, di conseguenza, un restringimento della cassa maggiore rispetto a quanto avevamo previsto”.

A preoccupare Moody’s è soprattutto il futuro prossimo di Nokia, che potrebbe essere costellato da una forte contrazione della liquidità della compagnia, il cui positivo flusso di cassa consolidato alla fine del secondo trimestre (al 30 giugno la liquidità era di 9,4 miliardi di euro con un saldo netto di cassa pari a 4,3 miliardi) è coinciso con le entrate derivanti dai diritti di proprietà intellettuale (400 milioni di euro) e dai contributi ricevuti da Microsoft e da Nokia Siemens (attesa quest’ultima da nuovi oneri di ristrutturazione).

Il punto focale della questione, insomma, gira intorno alla capacità di Nokia di non mettere a repentaglio le proprie riserve in relazione alla sforzo da compiere per tornare protagonista negli smartphone. Il Chief Financial Officer della casa scandinava, Timo Ihamuotila, ha risposto all’affondo dell’agenzia di rating rassicurando che il declassamento avrà un impatto limitato sulla società, che “continuerà a concentrarsi sulla riduzione dei costi strutturali per migliorare il flusso di cassa e mantenere una forte posizione finanziaria”.

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