19/07/2017 di Redazione

Qualcomm multata dall'Unione Europea per una “dimenticanza”

La Commissione Europea pretende dal chipmaker una compensazione di 580mila euro al giorno per i documenti che Qualcomm si è rifiutata di presentare nella causa sulle presunte violazioni antitrust. A nulla è servito il ricorso in appello.

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Una nuova multa salata piomba su Qualcomm, direttamente dalla Commissione Europea. È il corollario della battaglia legale che da anni contrappone l'antitrust europeo al chipmaker californiano, accusato di aver portato avanti pratiche monopolistiche ai danni soprattutto del concorrente britannico Icera (società appartenente a Nvidia). Dopo la multa sudcoreana da 815 milioni di euro per violazione della libera concorrenza, di fine 2016, l'anno nuovo si era aperto per Qualcomm con la denuncia di Apple per pratiche commerciali sleali, vicenda che continua a trasciarsi fra accuse e controaccuse, e con la speranza di poter raggiungere un accordo extragiudiziale.

E mentre oltreoceano anche la Federal Communications Commission indaga per sospetta violazione dell'antitrust, l'analoga investigazione in corso nel Vecchio Continente produce un non simpatico “corollario”: 580mila euro di multa giornaliera, per ogni giorno in cui Qualcomm ha mancato di produrre la documentazione necessaria ad argomentare la propria innocenza. Come svelato da Reuters, l'azienda di San Diego aveva motivato alla corte questa mancanza spiegando che ciò avrebbe comportato un lavoro immenso e costi non inferiori a 3 milioni di euro. Una cifra comunque ben più bassa di quella che ora Qualcomm dovrà corrispondere.

Lunedì scorso, infatti, la richiesta di appello dell'azienda per questa multa è stata cestinata dal presidente della corte, Marc Jaeger. Questa la motivazione: non è dimostrato che, se Qualcomm avesse speso 3 milioni di euro per confezionare i documenti, “la sua sopravvivenza finanziaria sarebbe stata messa a rischio o che il suo market share sarebbe stato compromesso significativamente”. Inoltre, nel caso di vittoria per la causa relativa all'antitrust, tale costo avrebbe potuto essere considerato parte delle spese legali, e quindi rimborsato.

 

 

 

Incassata questa sconfitta, ora la società guidata da Steve Mollenkopf deve sperare di vincere la battaglia principale, dimostrando di non aver giocato sporco per sovrastare i concorrenti. Una delle accuse mosse dalla Commissione Europea è di aver corrotto con pagamenti sottobanco uno dei suoi principali clienti, in cambio della promessa di non acquistare prodotti dei competitor. Se giudicata colpevole, Qualcomm rischia una nuova multa per un valore massimo pari al 10% del proprio giro d'affari.

 

 

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