29/11/2017 di Redazione

Sicurezza massima e costi abbattuti nel server di Hpe e Amd

I nuovo ProLiant DL 385 promette una notevole riduzione dei costi rispetto a quelli di un server tradizionale, grazie al system-on-chip Amd Epyc. Particolari attenzioni sono state rivolte alla protezione dei dati.

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Con la virtualizzazione si può risparmiare anche molto, e questa non è certo una novità. Ma Hpe porta questi risparmi su livelli davvero interessanti con una sua nuova proposta rivolta alle aziende, il server ProLiant DL385, di decima generazione: un sistema caratterizzato dalla presenza di un processore Amd. A detta di Hpe, con il system-on-chip Amd Epyc e con la virtualizzazione si può tagliare anche del 50% i costi per macchina virtuale, rispetto a quanto consentito da un server tradizionale.

Il Soc propone un buon bilanciamento di core di calcolo, memoria e I/O, puntando a garantire migliori prestazioni ai workload. Più precisamente, rispetto a modelli precedenti è in grado di supportare un maggior numero di macchine virtuali per server, di elaborare in parallelo una maggiore quantità di dati e di sfruttare maggiori capacità di storage.

Tutto questo si combina all'attenzione per la sicurezza dei dati. La macchina può contare su un elemento chiamato Silicon Root of Trust: un particolare collegamento che connette il chip Hpe Integrated Light Out (iLO) e il firmware iLO, evitando il rischio che i server eseguano codice firmware manomesso. Il Silicon Root of Trust è, poi, a sua volta connesso con un processore di sicurezza (Amd Secure Processor) interno al Soc, il quale ha il compito di convalidare il firmware Hpe prima che il server sia autorizzato a effettuare il boot.

A ulteriore garanzia di sicurezza c'è poi la crittografia, di due tipi. Una tecnologia di encryption permette di cifrare parzialmente o integramente la memoria, così da proteggere i dati da attacchi e tentativi di scraping, mentre una seconda tecnologia (Secure Encrypted Virtualization) consente di isolare ogni macchina virtuale dalle altre e dall'hypervisor stesso usando chiavi crittografiche diverse, e proteggendo così l'accesso ai dati che si trovano su risorse condivise.

Per facilitare l'integrazione del ProLiant DL385 allinterno dei data center esistenti, Hpe propone Carbonite Move, un software che consente la migrazione sicura delle virtual machine attraverso architetture x86.

 


 

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