21/09/2017 di Redazione

Tesla punta su se stessa con la collaborazione di Amd

Secondo la Cnbc l’azienda di Elon Musk avrebbe siglato un accordo con il chip maker per la produzione di un processore progettato internamente, capace di assicurare il massimo livello di guida autonoma. Intanto Blackberry si è alleata con Delphi per la fo

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Lo scorso maggio Elon Musk, Ceo (fra le altre cose) di Tesla, ha promesso che nel 2019 le proprie vetture saranno completamente a guida autonoma. Vale a dire che i veicoli prodotti dall’azienda statunitense saranno dotati di tecnologie di livello 5, in grado cioè di condurre i passeggeri a destinazione senza bisogno di intervento umano. Andrebbe proprio in questa direzione la presunta collaborazione, di cui ha parlato in queste ore la Cnbc, fra Tesla e Amd per sviluppare il chip alla base di tutte le future funzionalità delle driverless car. L’obiettivo di Musk è quello di ottenere una soluzione basata su design proprietario, che permetta alla propria azienda di slegarsi da tecnologia terza. Sembra che Tesla abbia già ricevuto dei primi campioni del chip per testarli. Il silicio proverrebbe dagli impianti di GlobalFoundries, società che Amd scorporò nel 2009 e con cui ha un accordo di fornitura di wafer fino al 2020.

E la “colpa” di questa soffiata alla stampa sarebbe proprio da attribuire al Ceo di GlobalFoundries, Sanjay Jha, che ieri avrebbe nominato Tesla fra le società che attualmente stanno collaborando con i produttori di chip. La tesi, comunque, sembra reggere ed è corroborata anche dall’assunzione, avvenuta a giugno, di Jim Keller, ex dirigente di Amd e ingegner di Apple, chiamato da Musk per guidare lo sviluppo di Autopilot al posto di Chris Lattner.

Keller si è poi portato in Tesla altri pezzi da novanta del produttore californiano, dal director Ganesh Venkataramanan al primo ingegnere dell’hardware Bill McGee, passando per il system circuit design lead Dan Bailey. La creatura di Musk sta comunque spingendo a 360 gradi sulla progettazione di hardware proprietario. Ad agosto si è scoperto dell’esistenza di un nuovo computer di bordo per le vetture Tesla, chiamato internamente “Hw 2.1”, che ha incrementato lievemente la capacità di calcolo e l’affidabilità.

Se confermato, l’accordo con Amd sarebbe significativo perché fino ad oggi la casa automobilistica statunitense si è affidata ad altri vendor: è partita con Mobileye (acquisita poi da Intel), per affidarsi in seguito alle Gpu di Nvidia come complemento dell’hardware del sistema Autopilot. Una soluzione proprietaria, basata su parametri molto specifici e adatti al mondo automobilistico, sarebbe decisamente più efficiente e permetterebbe a Tesla di ridurre i costi e la dipendenza dai fornitori.

 

 

Per Blackberry la priorità è la sicurezza

Nel frattempo anche Blackberry sta facendo parlare di sé in campo automotive. La casa della mora ha firmato un accordo con Delphi, società britannica che sviluppa soluzioni di connettività e di sicurezza per il mondo dei trasporti, per integrare il sistema operativo Qnx nei prodotti di infotainment e di guida assistita del partner. La piattaforma in questione si chiama Centralized Sensing Localization and Planning (Cslp), dovrebbe vedere la luce nel 2019 e verrà proposta alle case automobilistiche che non vorranno (o non potranno) dotarsi di tecnologie proprietarie.

Il focus dell’alleanza è la sicurezza, sia dei sistemi sia personale. “Con la crescita di minacce e attacchi ai veicoli connessi, è fondamentale che i produttori dispongano di software certificato, affidabile e sicuro”, ha spiegato John Wall, Svp e Gm di Blackberry Qnx.

L’ultima versione del sistema operativo è dotata componenti di sicurezza come crittografia dei file, adaptive time partitioning, framework ad alta disponibilità, individuazione delle anomalie e policy multilivello. Il tema della cybersecurity applicata alle automobili è sempre più di rilievo. Basti considerare che nei file diffusi da Wikileaks sulle attività della Cia si parlava anche dello sviluppo di un malware in grado di colpire i dispositivi IoT. E le vetture non facevano eccezione.

 

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