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Anche i servizi gestiti tendono a spostarsi in periferia

I cosiddetti managed edge service attirano l’attenzione delle aziende in cerca di efficienza nei processi, maggior sicurezza e rispetto della sovranità dei dati. Idc stima un mercato in crescita del 55% all’anno fino al 2025.

Pubblicato il 01 settembre 2021 da Redazione

La periferia attrae i dati e questo è ormai assodato, tant’è vero che l’edge computing è una delle tendenze del momento. A traino, anche i servizi tendono a seguire lo stesso percorso. Per questo, Idc prevede un boom per il mercato correlato, con un volume d’affari destinato a raggiungere i 2,8 miliardi di dollari entro il 2025. Per avere un termine di paragone, quest’anno è previsto un valore globale pari a 445,3 milioni di dollari, già in ascesa del 43,5% rispetto all’anno precedente.

Le aziende tendono a privilegiare questo tipo di proposizione per ragioni di efficienza dei processi, rispetto della sovranità dei dati, sicurezza e possibilità di sviluppare nuove applicazioni (soprattutto in ambito consumer). I managed edge service offrono bassa latenza, dovuta alla capacità di elaborare i dati dove vengono generati.

A beneficiare di questo dinamismo saranno soprattutto gli hyperscaler, ovvero i grandi cloud provider, che potranno sfruttare al meglio le partnership strette con i fornitori di servizi 5G. Questi soggetti possono fin d’ora coprire un ampio spettro di offerta, spaziando dalla distribuzione di contenuti all’hosting applicativo periferico, fino all’analisi dei dati in tempo reale. Chi si occupa di Content Delivery Network (Cdn), in modo particolare, sembra spingere in questa direzione.

Secondo Idc, sono tre i modelli di implementazione di managed edge service. Il primo è il classico modello on-site, replicato in periferia e gestito direttamente dalle imprese su risorse fisiche e tecnologiche proprie. I casi d’uso afferiscono a necessità di latenza molto basse, in campo industriale, di videosorveglianza e di natura sanitaria.

Si può, poi scegliere di affidare le risorse edge, fisse o mobili, a fornitori di servizi oppure fruire di servizi gestiti forniti da computer appoggiati a Pop o siti periferici della Cdn, per migliorare la diffusione dei contenuti con una user experience personalizzata e interattiva.

La componente on-site appare quella destinata, secondo Idc, a crescere più rapidamente, con un tasso annuo ponderato del 74,5% entro il 2025, ma non andrà male nemmeno per le altre due aree descritte, che conosceranno incrementi rispettivi pari al 59,2% e al 41,9%.

 

Tag: Edge computing, Content Delivery Network, cloud provider, Managed Edge Service, hyperscaler

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