C’è il cloud e ci sono (se previsto dal dispositivo) le schede microSD, ma per i dispositivi mobili quello della memoria necessaria a ospitare foto, video, applicazioni è ancora il tallone d’Achille. Anzi, lo è sempre di più, perché il miglioramento delle specifiche tecniche su smartphone e tablet non tiene il passo con l’esplosione dei dati creati da fotocamere, videocamere, contenuti che dalle applicazioni più varie – email, Whatsapp, social network – si depositano nella memoria interna dei device. Le schede microSD sono nate apposta per risolvere questo problema, affiancandosi alla sincronizzazione nel cloud realizzata ormai in automatico dai dispositivi Android, Windows Phone e iOS.
Proprio questi ultimi, come noto, bilanciano la loro ottima dotazione tecnica con un difetto: l’assenza di un alloggiamento per schede SD o microSD. Forse per questo, come evidenziato da un recente sondaggio di SanDisk, gli utenti Apple più degli altri sono costretti a sacrificare, cioè cancellare, periodicamente alcuni dei loro contenuti archiviati pur di far spazio a quelli nuovi. Sui cinquemila proprietari di iPhone e iPad interpellati in Europa, l’80% effettua queste operazioni di “pulizia” con regolarità.
Alcuni lo fanno pianificando la cancellazione delle app o dei file (magari, per questi ultimi, preoccupandosi di fare un backup), ma la maggior parte, il 52%, dichiara di non avere abbastanza tempo per farlo o di non ricordarsene se non quando è troppo tardi. Il 43% degli utenti iOS europei rimuove i dati almeno una volta al mese e in Italia un quarto di loro lo fa ogni giorno.
Per i dispositivi in cui non esiste alloggiamento per le espansioni di memoria, SanDisk propone iXpand Flash Drive, un hard disk esterno che può connettersi via Usb all'iPhone (6 o 6 Plus), all'iPad (2 o Air mini 3) ma anche, ovviamente, a un Mac o a un Pc Windows. Oltre al backup, le funzioni supportate sono la sincronizzazione dei file, lo streaming, la crittografia dei dati.