10/06/2016 di Redazione

Apple pronta a trasformarsi in utility ad agosto?

La Mela ha fondato una sussidiaria, ribattezzata Apple Energy Llc, per rivendere probabilmente anche agli utenti finali (a prezzi di mercato) il surplus prodotto grazie ai propri impianti di energie rinnovabili.

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Qualcosa si muove nel mondo dell’energia ad alta tecnologia. A fine maggio era circolata l’indiscrezione che Apple volesse buttarsi nel business delle colonnine stradali per ricaricare le auto elettriche. Da poche ore, invece, si sa che la stessa Mela ha creato una nuova azienda sussidiaria, ribattezzata Apple Energy Llc e registrata nello Stato del Delaware, ma diretta dal quartier generale di Cupertino. L’obiettivo è uno ed è presto detto: il colosso californiano è autosufficiente, in termini di fabbisogni energetici, al 93 per cento e produce così tanta potenza in termini di megawatt da non saper cosa farsene. Ecco quindi l’idea: venderla. E non soltanto ai fornitori a livello nazionale, ma addirittura agli utenti domestici.

Molte aziende dotate di impianti solari (o altro) sono solite rivendere alle utility quanto prodotto in surplus durante il giorno, per ottenere in cambio energia utile durante da sfruttare di notte o in caso di brutto tempo. Colossi come Apple, con data center che devono funzionare 24/7, non possono permettersi di rimanere a corto di “carburante”.

Come detto, però, la Mela vorrebbe andare oltre. La prova di un piano per la rivendita di energia agli utenti finali si trova in un documento depositato presso la Federal Energy Regulatory Commission degli Stati Uniti. Secondo gli atti, Apple potrebbe cedere il surplus a “prezzi di mercato”, in quanto non sarebbe un attore così importante da poterne condizionare l’andamento.

Il permesso per la vendita scatta sessanta giorni dopo la presentazione dei documenti, che sono stati depositati il 6 giugno scorso. Ad agosto, quindi, i cittadini statunitensi potranno ricevere energia direttamente dalle solar farm di Cupertino? Probabile, anche se è difficile che la Mela possa trarre grandi profitti da questo business. Ma qualche dollaro in più non fa mai male e, se la novità riuscirà in futuro a collegarsi in qualche modo al mercato dell’auto elettrica, tanto meglio.

 

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